E' un'abitudine rimasta impressa in noi uscire di casa anche quando piove fortemente, sfidare le avversità di gelo e umidità, ricordandomi il profumo dei mobili di legno resi umidi e poi nuovamente seccati dal calore dell'accensione dei camini, legno di castagno e pigne di cipresso, che allorquando non si poteva andare a scuola, c'erano i giochi da tavolo coi compagni di classe dello stesso quartiere ad allietare il tempo, soltanto uno di noi a scuola voleva andarci lo stesso, allora come lui partiva, io contavo il tempo con l'orologio, pochi minuti e tornava coi vestiti fradici d'acqua e non lo voleva mai capire!
Non c'era modo di scendere la strada quando dalla collina si trasformava in un fiume in piena che andava ad alimentare i torrenti lì sotto, il tempo di fare la prima curva e si veniva catapultati in un'acqua per fortuna senza fango, però tremenda, occorrendo tornare indietro.
A volte si andava a scuola col bus, che quando doveva transitare stavamo poco bene, transitato che era tornavamo in perfetta forma, il maestro veniva in treno dal paese più a nord, la maestra in treno dal paese più a sud e uno sciopero o un bus sostitutivo che non arrivava poteva sempre capitare.
Ai margini del bosco avevamo la Capanna, una casetta in legno costruita dai genitori muratori di alcuni nostri compagni di classe, era sopraelevata su dei pali in legno, quel mezzo metro da terra su di un lato, 20 centimetri sull'altro, che rendeva impossibile all'acqua di penetrare, era ottima per marinare la scuola, finché una professoressa la fece abbattere, un vero peccato, perché era perfettamente funzionale, un giorno la ricostruiremo!
Lunga vita alla Capanna urlavamo tra merendine e focacce che ci portavamo per stazionare il più possibile, l'acqua già c'era, da bere, pulita alla sorgente.
Sul Lago Maggiore eravamo abituati a 2 settimane di pioggia forte e ininterrotta, lo sapevamo a Laveno come lo sapeva il maestro di Castelvaccana e la maestra di Cittiglio, anche per questo ho continuato coi miei articoli su vari temi, ora torno a parlare di ciò di cui più ci preme.
Una mia cugina si stava preparando alla stagione turistica di lavoro sull'Isola d'Ischia in provincia di Napoli, però le frane che il 26 novembre 2022 sono scese dal Monte Epomeo al centro abitato di Casamicciola Terme sul fronte nord-est dell'isola, rendendo difficoltoso l'arrivo dei turisti, compromettono l'attività lavorativa, il peggio è che si contano 11 vittime e un disperso per ciò che è accaduto, più 50 case danneggiate.
Nello stesso periodo di fine novembre 2022 un'alluvione ha pure colpito l'Albania e il Montenegro e dicono fosse stata la peggiore tra quelle avvenute in tanti decenni in zona.
Ai cambiamenti climatici pensateci di più, anche perché ad appena una settimana di distanza, a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, la sera del 3 dicembre 2022 un fiume di fango ha allagato la strada principale del paese, però qui tutti salvi forse anche grazie a ciò che hanno visto ad Ischia, che li ha fatti desistere dall'uscire di casa.
Inoltre a Crotone in Calabria, una tromba d'aria ieri 4 dicembre 2022 ha trasformato le strade in fiumi, con danni materiali.
Stando attenti ai cambiamenti climatici, dobbiamo resistere, fino al nuovo Mondo che verrà.
Sul fronte dei terremoti, il 3 dicembre 2022 un sisma di 5.7° Richter sull'Isola di Giava, ha anticipato l'eruzione del vulcano Semeru di lì a poco ieri 4 dicembre 2022 con oltre 2000 evacuati, mentre in Italia il terremoto di 4.6° Richter alle Isole Eolie di ieri domenica 4 dicembre 2022 ha preannunciato l'incremento dell'attività vulcanica dello Stromboli e una frana sul versante lavico che ha innescato uno tsunami di 1,5 metri nello stesso giorno, fortunatamente senza danni a persone.
Il 3 dicembre 2022 è pure avvenuto un terremoto di 5.3° Richter in Romania, tra i tanti, troppi eventi del periodo.
Del mese di novembre 2022 appena trascorso, il mio impegno a partire per Roma, con lettera e valige fatte, mi dà modo soltanto adesso di scrivere del terremoto di 5.6° Richter avvenuto in Indonesia il 21 novembre 2022, per il quale si contano 50 vittime e 700 feriti, un mese particolarmente intenso novembre 2022, col sisma di 5.6° Richter avvenuto sulla costa marchigiana il 9 novembre 2022 più lo sciame sismico derivatone, il terremoto di 6.1° Richter avvenuto nella Turchia nord occidentale il 23 novembre 2022, più svariate attività sismiche, tra le quali i terremoti di 6.1° Richter del 22 novembre 2022 e di 6.2° Richter di questo nuovo mese di dicembre 2022 avvenuti in Messico.
Non diranno perché gli eventi sono in aumento? Ci arriviamo lo stesso.
Nell'immagine in alto: orme di pneumatici sul fango, fatte dei macchinari per la movimentazione del terreno.