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29 dicembre 2021 3 29 /12 /dicembre /2021 08:33
Esperienze di vita che vanno fatte per poterla comprendere

Che significa questo? Significa che siamo sempre capaci di dire che già sappiamo tutto, mentre invece non abbiamo capito nulla senza averlo vissuto.

Allorquando avevo 19 anni circa, forse 18 e comunque prima che avessi trovato un lavoro stabile che mi occupò per anni, dovendo pure fare qualcosa, era la stagione autunnale e andare a raccogliere funghi nel bosco era di certo un modo per risparmiare sulle spese del pranzo e della cena, così ci andavo spesso e volentieri.

In uno di quei giorni, cercando ovunque nel sottobosco per fortuna senza troppi inciampi, incontrai per caso una giovane donna che mi chiese cosa avessi nella cassetta di legno che portavo con me, dove avevo già riposto i funghi commestibili che avevo trovato, finferli, chiodini e mazze di tamburo, anche se poi li andavo a fare controllare per esserne certo, 2 volte trovai pure dei funghi viola, che al di fuori di ogni pregiudizio, risultarono commestibili.

Andavamo ad un’associazione di fungaioli a farli controllare, giacché un’altra volta, a farli controllare da altre mani, esperte ma inaffidabili, dei funghi chiodini ce li fecero credere velenosi per poterseli tenere e mangiare loro.

Incontrai questa giovane donna dicevo, con cui parlandoci, mi disse di tornare nel bosco l’indomani a raccogliere funghi assieme a lei, dandomi appuntamento al primo pomeriggio davanti alla sua casa, situata sul limitare del bosco.

L’indomani mi recai all’appuntamento, pure se la cosa non mi convinceva, ad essere sincero, ma a volte occorre fare esperienza per comprendere com’è la vita, e infatti davanti alla sua casa non trovai lei, ma chi evidentemente doveva essere suo padre, che se l’avessi visto per tempo, sarei fuggito, invece era lì, con in braccio un fucile e lasciando stare il fatto che dovremmo vivere in una società in cui dovremmo rispettarci a vicenda, mi disse che se volevo vedere sua figlia, dovevo prima passare da lui, ci saremmo così potuti conoscere, avremmo preso un the assieme (parole sue) e poi avrei potuto conoscere sua figlia, non prima e io, ovviamente in maniera libera, vista la situazione, risposi che aveva ragione, certamente, quindi lo dovetti salutare e con cortesi maniere me ne andai, ovviamente velocizzando il passo quando ormai non ero più sotto la sua vista e ovviamente non tornando mai più, se non soltanto dopo parecchio tempo e a distanza dalla casa.

Un’altra volta, l’associazione degli appassionati fungaioli, per una mostra mi chiede di portare dei funghi da inserire nella raccolta da mostrare al pubblico, dei funghi che loro non erano riusciti a trovare poiché particolari, dei funghi che si riproducono grazie all’azione delle mosche, che si posano su di loro attratte dall’odore che secernono, ah, divertente, ci vado!

In cerca di questi funghi che esistono per davvero, senza abbagli anche se la vita è alquanto strana, passavo per un campo di mais con le pannocchie belle mature da raccogliere, ma sapendo che hanno un loro proprietario, me ne tenni alla larga e fu un’ottima idea, perché in quel momento, ai bordi del campo comparve un’auto lunga e siccome il campo era un po’ in salita, io sul sentiero ai bordi ero visibilissimo, l’auto quindi si fermò e scese un uomo che imbracciò un fucile e mi chiese se nella cassetta di legno che portavo ci fossero delle pannocchie di mais, fortuna non c’erano, perché sapevo benissimo di non poterle prendere, così mi fece passare, non prima di chiedermi come mai portassi quei funghi puzzolenti e raggelandosi per una zaffata da lui respirata, quindi arrabbiandosi buttando i funghi fuori dalla mia cassetta e io a raccoglierli dicendo che mi servivano per una mostra, realizzata infine con successo.

Più di recente ho saputo appezzare la vita nelle sue più svariate forme, scoprendo che gli Angeli, abitando non soltanto in cielo, ma anche in cavità interne al pianeta Terra, permettono un contatto senza dover andare lontano, qui sotto per i pochi invitati, un bel giorno per tutti sopra la Terra.

Eppure dovevamo passarci, io Gennaro Gelmini sono soltanto un ammonitore per ciò che sarà, viviamo in tempi che ci fanno comprendere chi ci sta attorno, per quel contatto che taluni Umani non vorrebbero, ma che Angeli vogliono e tra un’Umanità refrattaria e gli Angeli, Creature extraterrestri e intraterrestri, avanti a noi tecnologicamente e spiritualmente di 400 miliardi di anni, che riescono ad andare avanti e indietro nel tempo, modificandolo all’occorrenza, chi vincerà?

Vincerà l’amore, che queste Creature sono tutto amore, un caldo abbraccio, noi insieme a loro, per sempre assieme e ci sono già, sbucando dal di sotto.

Oggi 29 dicembre 2021 ho scritto questo articolo, riportando fatti accaduti partendo poco meno di 20 anni fa in provincia di Varese e fatti più recenti, mentre la foto sopra è del 12 febbraio 2021 e ritrae, nelle campagne della provincia di Milano, un’antica cascina da ristrutturare, i cui abeti nei pressi sono purtroppo stati tagliati, mentre uno scultore sta almeno abbellendo la vista dalla strada, scolpendo delle statue da ciò che resta dei tronchi degli alberi; si fa ciò che si può come si può e ciò che si può lo si fa bene.

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