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8 settembre 2009 2 08 /09 /settembre /2009 21:47

Torino, 08 novembre 2006

 

All’ Istituto Interregionale di Ricerca delle Nazioni Unite sul Crimine e la Giustizia

(UNICRI), Torino

 

Oggetto: richiesta di comunicazione alla tutta la popolazione mondiale, del pericoloso influsso gravitazionale esercitato dal pianeta conosciuto con i nomi di Sedna, Xena, Eris e con la sigla 2003 UB 313, causante sul pianeta Terra l’ aumento di terremoti, eruzioni vulcaniche, alluvioni, tornado e uragani, maremoti ed onde anomale, repentini sbalzi di temperatura e pressione atmosferica, grandinate e siccità, in modo da metterla in condizione di potersi salvaguardare.

 

e per conoscenza:

 

Al Procuratore della Repubblica, sezione di Torino

 

Al Ministero dell’ Ambiente, sezione di Torino

 

Al Presidente della Regione Piemonte

 

Al Presidente della Provincia di Torino

 

Al Sindaco del Comune di Torino

 

All’ Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN),

sezione di Torino

 

Al Servizio Monitoraggio Oggetti Spaziali (SMOS)

presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Pisa

 

Al Sindaco del Comune di Pisa

 

Al Comando dei Carabinieri di Pisa

 

Alla Polizia Municipale di Pisa

 

All’ Associazione “Il Silvestre”, Pisa

 

All’ Istituto di Scienze Marine (ISMAR), Venezia

e unità distaccata di Genova

 

al Sindaco del Comune di Lozza (VA)

 

Al Sindaco del Comune di Pontremoli (MS)

 

Al Prefetto di Varese

 

Al Questore di Varese

 

Alla Protezione Civile, sede di Roma e sezione di Varese

 

Al Sindaco del Comune di Varese

 

Alla Polizia Municipale di Varese

 

segue

 

Alle Guardie Ecologiche Volontarie del Comune di Varese

 

All’ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV),

sede di Roma e sezioni di Pisa, Catania e Napoli

 

Al Direttore dell’ Osservatorio Astronomico dei Monti cimini (VT),

Candy Paolo

 

Al Public Inquires Business Center NASA Headquarters,

Washington DC, USA

 

All’ Ambasciatore dell’ Ambasciata della Federazione Russa a Roma

 

Al Console del Consolato della Federazione Russa a Milano

 

All’ Ambasciatore dell’ Ambasciata degli Stati Uniti d’ America a Roma

 

A chiunque, previa possibilità e salvo esaurimento

 

Ogni cosa che in codeste 7 pagine io sottoscritto Gelmini Gennaro vi scrivo, spero che vi ispiri, Illustrissime Autorità dell’ Istituto di Ricerca sul Crimine e la Giustizia (UNICRI), facenti parte delle Nazioni Unite (UN), ad impegnarvi a tempo pieno anche Voi Carissimi, a divulgare, senza attendere altro tempo prezioso, per salvare il più possibile vite umane che incorrono nei sempre più repentinamente frequenti terremoti, eruzioni vulcaniche, tornado e uragani, maremoti ed onde anomale, repentini sbalzi di temperatura e pressione atmosferica, alluvioni, grandinate e siccità, causati dall’ influsso gravitazionale esercitato dal pianeta conosciuto in campo astronomico con la sigla 2003 UB 313, e con i tre diversi nomi Sedna, Xena, Eris, denominanti lo stesso pianeta. Ora vi spiego tutto.

Nell’ anno 1983 la NASA (National Aeronautics and Space Administration) scopre un pianeta di colore rosso, avente la costante posizione, osservandolo dal nostro pianeta, verso sud sud-ovest, e comprendendone il possibile pericolo per la Terra, decide scioccamente di non divulgarne la presenza;

nel 2003 un gruppo di Astronomi della Germania e del Sud America scoprono nuovamente quel pianeta e lo chiamano pianeta X, reputandolo una possibile minaccia per il pianeta Terra, ma a marzo del 2004 dalla NASA fanno sapere di averlo già scoperto loro nel mese di novembre dell’ anno 2003, e per evitare la figuraccia della mancata divulgazione fanno credere che lo hanno scoperto, invece che 20 anni prima, solamente qualche mese prima da parte del loro servizievole Astronomo Michael Brown, con lo scopo di mantenere appieno il controllo delle affermazioni su qualunque altro Astronomo o Astrofilo riguardo questo pianeta, nominato dalla NASA con la sigla 2003 UB 313 e con il nome di Sedna, che definiscono abbia un diametro equatoriale apparente di circa 1880 chilometri e avente un satellite: ogni dichiarazione nei confronti di 2003 UB 313, anche se veritiera, senza l’ approvazione della NASA la fanno apparire come falsa, trovando numerosi Astronomi che ne eseguono gli ordini;

nel mese di luglio del 2005, il pianeta 2003 UB 313, in continuo avvicinamento al suo perielio, apparendo sempre più grande all’ osservazione con i telescopi, la NASA, dovendo riconsiderarlo di diametro equatoriale apparente di 2400 Km, quindi visibilmente più grande del pianeta Plutone, piuttosto che spiegare la verità su come mai si sia ingrandito all’ osservazione, lo fa credere un altro pianeta, che identifica come Xena (che si pronuncia Scila), ma commette dei gravi errori, che sono stato io sottoscritto Gelmini Gennaro a scoprire, e cioè che Xena ha la sigla 2003 UB 313, la stessa identica sigla che detiene Sedna, e una cosa simile non potrebbe essere fatta per due oggetti spaziali diversi, e poi proprio quei due in particolare? Il fatto non è lecito, ma non è il solo, difatti le prime 4 cifre della loro sigla identificano l’ anno di scoperta del pianeta, che corrisponde in questo caso per Sedna, ma che non corrisponde assolutamente per Xena, che la NASA ha fatto credere scoperto per l’ appunto nel mese di luglio del 2005: avrebbe quindi dovuto riportare all’ inizio della sua sigla 2005 e non 2003, oltre ad essere davvero singolare che sia Sedna che Xena siano stati scoperti dallo stesso Astronomo della NASA, Michael Brown e che anche Xena possieda un satellite;

nel mese di settembre del corrente anno 2006, la NASA sminuisce Plutone da pianeta a planetoide, cozzando pienamente contro gli interessi degli Statunitensi che, con affetto, lo ritengono il primo pianeta che loro hanno scoperto, ma questo è stato sortito unicamente affinché Xena, avente un diametro equatoriale apparente di 120 Km più grande di quello di Plutone, dalla considerazione ufficiosa di pianeta che deteneva, si continui a menzionarlo come planetoide, affievolendo quindi ancora l’ interesse per esso, onde celarne con più facilità la verità: per lo stesso motivo negletto la NASA ha deciso, ma questa volta in maniera ufficiale, di cambiare nome al pianeta Xena, mantenendo inalterata la sigla 2003 UB 313, ma rinominandolo Eris, cosicché a chiunque ricerchi notizie riguardanti Xena ne otterrà soltanto di vecchie, un altro metodo quindi per depistare dalla verità, ma il sottoscritto Gelmini Gennaro ha trovato l’ ennesimo grave errore della NASA, e cioè che, mentre per Xena la NASA aveva ufficialmente dichiarato che lo aveva scoperto nel mese di luglio del 2005, quando lo ha rinominato Eris ha ufficialmente dichiarato di averlo scoperto l’ 8 gennaio 2005, un grande fallo riplorevole! Il motivo di come sia possibile che alla NASA abbiano fatto questi errori, che neanche un bambino di prima elementare farebbe, è presto scovato, basta ricordarsi cosa successe a New Orleans il 29 agosto 2005, quando il tornado denominato Katrina devastò  questa città degli Stati Uniti d’ America: la FEMA (Federal Emergency Management Agency), in quel frangente avente come capo Michael Brown, fece accogliere diverse migliaia di abitanti di questa città nel suo stadio, che per l’ occasione fu coperto con un telo, ma anche questa struttura fu inondata dalle acque, e, come se non bastasse, il suo telo si squarciò, e molti dei suoi occupanti morirono, non organizzò nessun servizio speciale di bus per uscire dalla città, per di più le normali linee di trasporto pubblico normalmente in funzione non solo erano al collasso, piene zeppe come erano di passeggeri, ma non accettavano in vettura gli animali domestici, così facendo vi furono famiglie che, pur avendo i biglietti del bus per partire, decisero di rimanere in città per non abbandonare il proprio animale, e, al contempo, vi furono famiglie che abbandonarono il proprio animale che in molti casi morì annegato, infettando ancor di più le già putride acque inondanti la città, contandosi alla fine di questo evento più di 1500 morti umane, vi fu un interrogazione fra i Senatori a Washington DC da cui scaturì che non solo Michael Brown era un incompetente assoluto, ma che aveva introdotto a lavorare alla FEMA, raccomandandoli, dei suoi amici incompetenti quanto lui, per cui, alcune settimane più tardi, i vertici della FEMA, Michael Brown incluso, furono in gran parte espulsi da essa, e quelli che ne seguirono riuscirono a far fronte ad un altro potente tornado requisendo i bus gialli a tutte le scuole dei dintorni per trasportarvi la gente in luoghi sicuri ben al di fuori della città, ritrovandosi infine solamente 3 morti e 2 dispersi, cosa ben diversa da New Orleans, ma cosa centri la FEMA con la NASA l’ ho già detto, poiché durante l’ avvento di Katrina a capo della FEMA vi era Michael Brown, proprio il paventato scopritore del pianeta 2003 UB 313, ecco quindi perché alla NASA fanno degli errori così madornali, li compiono poiché anche lì ci sono Michael Brown e i suoi amici, più altre persone che pensano e agiscono in ugual maniera a Brown, la NASA a sua volta controlla il Minor Planet Center e diversi altri Istituti che sovrintendono su quasi tutti gli Astronomi in professione nel Mondo. Eccovi spiegato, illustri Autorità, perché sono così temprato nell’ avervi consegnato codesta lettera: credo fermamente che se si lascia libero arbitrio alla NASA di nasconderci ancora la verità riguardo il pericolo rappresentato dal pianeta 2003 UB 313, Eris, ogni essere umano verrà tradito non solo dalle devastazioni colpenti la Terra, ma anche dalla sorpresa di vedere ad occhio nudo, nel prossimo futuro, il mostruoso oggetto, il pianeta 2003 UB 313, che immancabile, passerà al suo perielio sito a metà distanza fra i pianeti Giove e Marte.

Sedna, Xena, Eris, o dir si voglia 2003 UB 313, conosciuto nella mitologia coi nomi di Nibiru o Marduk (che si pronuncia Mardok), cela in realtà qual’ cosa in più di un normale pianeta, esso è con più precisione una Nana Bianca, cioè un pianeta avente una coda simile a quella delle comete, denominata “Coda del Drago”, composta anche di meteore, talmente in gran numero che talune di queste andranno a collidere con devastazione contro la Terra, oltre ad una massa molto compatta, che fa si che esso abbia un attrazione gravitazionale di gran lunga maggiore in confronto alle sue dimensioni, che la NASA non è riuscita ancora a definire con precisione assoluta, sembrando comunque più grandi di quanto abbiano potuto censire siccome Eris continua ad ingrandirsi di anno in anno nella visione al telescopio.

Vi chiedo fermamente di comunicare a tutta la popolazione mondiale la pericolosità rappresentata per la Terra dal pianeta 2003 UB 313, poiché terremoti, eruzioni vulcaniche, alluvioni, tornado e uragani, maremoti ed onde anomale, repentini sbalzi di temperatura e pressione atmosferica, alluvioni, grandinate e siccità, non sono dovuti che per una sparuta insignificante parte al buco dell’ ozono e all’ effetto serra, la realtà è che sono appunto dovuti direttamente all’ attrazione gravitazionale esercitata dal pianeta Eris sul pianeta Terra, e indirettamente all’ attrazione gravitazionale esercitata dal pianeta Eris sugli altri pianeti del Sistema Solare, sul nostro satellite Luna e sulle protuberanze gassose, denominate spicole, della nostra stella Sole; riguardo il buco dell’ ozono, ricorderanno quasi tutti quando, fino a poco tempo addietro, alcuni studiosi letteralmente venduti ci prendevano tutti in giro dicendoci ogni sei mesi che quest’ ultimo si stava richiudendo mentre continua imperterrito ad espandersi sempre più, io sottoscritto scoprii che il loro trucco consisteva nel farci vedere le immagini, rappresentanti il buco dell’ ozono, del Polo Nord mentre nell’ emisfero nord era primavera-estate, e del Polo Sud mentre nell’ emisfero nord era autunno-inverno, così facendo ci presentavano l’ area in cui, durante quelle stagioni, il buco dell’ ozono si restringeva, senza farci vedere in quel mentre il Polo opposto, in cui eravamo nelle stagioni autunno-inverno, in concomitanza con l’ allargamento di tale buco dell’ ozono sopra l’ area anzidetta, cosicché, io sottoscritto Gelmini Gennaro, compresi e denunciai al Procuratore della Repubblica della sezione di Varese anche tale vicenda come complemento a quelle di carattere astronomico, ma di “polli” gli “studiosi del buco” ne trovano ancora.

Me medesimo Gelmini Gennaro chiedo a voi illustrissimi/e signori/e dell’ Istituto Interregionale di Ricerca delle Nazioni Unite sul Crimine e la Giustizia, di voler muovere le Nazioni Unite a far conoscere tutta la verità riguardo i pericoli causati dal pianeta denominato Eris, Xena, Sedna, o dir si voglia 2003 UB313, Nibiru oppure Marduk, avverso il nostro pianeta Terra, oltreché sarebbe certamente bello se potessero farlo anche gli altri intestatari di codesta lettera, pur senza voler dettare pretese, poiché, se è vero che io sottoscritto, da 7 anni e 3 mesi a questa parte, ho impegnato gran parte del mio tempo nella divulgazione e denuncia dei pericoli spaziali minaccianti il pianeta Terra, riuscendo a contattare ormai quasi 22.000 persone soprattutto in Italia e nella Federazione Russa, ove sono giunto in “missione” 5 volte pur senza conoscerne la lingua, è pur vero che non dispongo delle vostre stesse relazioni per la diffusione delle notizie.

In breve, io sottoscritto Gelmini Gennaro, ho fatto negli anni ’90 il cantautore per 5 anni, e questo mi ha fatto avere dimestichezza nei contatti con le persone; successivamente, sempre negli anni ’90, mi sono interessato di politica, consentendomi di conoscere bene le Leggi dello Stato, stringere rapporti con diverse Autorità ed imparare a denunciare diversi illeciti, soprattutto di carattere ambientale ed amministrativo, riuscendo a candidarmi Sindaco durante le Elezioni comunali di Marzio (VA), non rimanendo eletto poiché, evidentemente, non mi avevano conosciuto abbastanza, concludendo quest’ esperienza nel 1999; nel corso dello stesso anno ’99, tramite diversi appuntamenti di meditazione svoltisi a Varese e in Piemonte nel Parco Nazionale della Val Grande, acquisisco informazioni utili concernenti il futuro dell’ Umanità considerando i pericoli che la sovrastano e, tornando a casa, trovando un affresco veramente particolare e una vipera in mezzo al sentiero che si crogiolava ai raggi del Sole, il traghetto della linea di navigazione Intra - Laveno (Lago Maggiore) ove ho viaggiato, interamente carico di camion del mercato di Intra, con il motore principale in avaria nel bel mezzo del Lago, rischiando di naufragare tra i vorticosi flutti sospinti da un impetuoso vento e dovendo continuare il tragitto a zig zag con i due motori di virata, che potevano essere solo singolarmente utilizzati, mi sono convinto che la mia vita non valeva così tanto quanto il messaggio da dare a tutte le persone, onde prepararle e aiutarle a superare gli eventi catastrofici che, fino a qualche anno fa, ancora non si intravedevano fuori norma agli occhi di chi manca di estrema sensibilità, così iniziai a divulgare codeste informazioni, finché, nel 2000, finii di scrivere, stampai ed iniziai a consegnare gratuitamente in gran parte d’ Italia, sconfinando solamente una volta in Svizzera, un mio libretto di 24 pagine dal titolo “Libretto istruttivo” e, l’ anno successivo, iniziai a scrivere e consegnare nella Federazione Russa, a San Pietroburgo, Mosca, Kljazma e al Lago Ladoga, una ridotta traduzione in Russo, contenente diversi errori di ortografia, ma ben accetta alla gente di questo luogo in cui mi sento come se ci fossi nato; il 17 maggio 2003 inizio a consegnare una lunga serie di Esposti, concernenti come sempre lo stesso argomento, il pericolo per il pianeta Terra derivante da un pianeta che descrivo con i suoi nomi mitologici di Nibiru - Marduk, poiché a quel momento erano gli unici che esistevano per poterlo identificare, nomi che, su tutto il Mondo, solo gli Archeologi conoscevano, pur senza mai averlo osservato in cielo, ma solo su delle antichissime incisioni (sono arrivato prima della NASA!), codesti Esposti e i loro successivi aggiornamenti li ho consegnati prima al Procuratore della Repubblica della sezione di Varese, poi anche a quello di Catania il 02 maggio 2005, da dove sono salito sul vulcano Etna fino ad entrare nelle cavità di due delle tre bocche che avevano eruttato fino a qualche mese addietro, poi anche a quello di Genova, anche a quello di Venezia e, con un diverso discorso particolare, anche a quello di Busto Arsizio (VA), oltre a scrivere numerose lettere, a recarmi da numerosissime Autorità ed Enti, tra cui anche il Ministero della Salute, e in molteplici differenti città tra le quali anche Pisa, Roma, Napoli, Verona, denunciando dapprima chi in Italia è sotto la diretta supervisione della NASA, che è il Servizio Monitoraggio oggetti spaziali (SMOS) di Pisa, facente parte del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Pisa, evitando quindi furbescamente i problemi burocratici di carattere internazionale, finché, durante la metà del mese di luglio del 2005, al mare in Toscana e Liguria 200 bagnanti finiscono in ospedale con piaghe e bolle sulla pelle: dall’ Agenzia Regionale per l’ Ambiente della Liguria (ARPAL) credono si tratti di un alga tossica, ma invece il sottoscritto Gelmini Gennaro indaga e scopre vi siano stati, nei giorni immediatamente precedenti il fattaccio, dei movimenti sospetti di imbarcazioni antinquinamento attorno all’ isola di Pianosa, in Provincia di Livorno, a protezione di una nave denominata Aliance, dell’ Organizzazione del Trattato Nord Atlantico (NATO), che in quegli stessi giorni era rimasta incagliata contro degli scogli della suddetta isola, ed una interrogazione parlamentare a riguardo, scoprendo anche che nel 2005 la NATO non aveva ancora una mappatura dei fondali del Mar Mediterraneo, e da qui allo scoprire da parte mia cosa era realmente successo alle acque del mare è stata cosa breve, altro che alga tossica, ma se io durante l’ estate del 2006 sono andato due volte a Rapallo (GE) a bagnarmi e ho sempre trovato tre diverse specie di pesce guizzare nelle limpide acque del mare antistante codesto ridente centro turistico facendo capolino anche a cinque pesci alla volta in fila indiana tra le mie gambe! In verità dalla nave Aliance era fuoriuscito del materiale radioattivo, dato che la nave in questione naviga a propulsione nucleare, che si era riversato in mare e, con l’ azione delle correnti, era giunto lungo la parte settentrionale della costa della Toscana e su tutta la costa della Liguria, così  mi resi che potevo sfruttare questo grave incidente per esporre al contempo l’ altro grave fattaccio del pianeta 2003 UB 313, chiarendo che anche la NATO ne è a conoscenza e non ne parla, per cui il 5 settembre 2005 consegnai al Procuratore della Repubblica della sezione di Genova un Esposto che, per dare man forte al caso astronomico suddetto, denunciava la NATO per l’ inquinamento delle acque del Mar Ligure, denunciandola al contempo anche perché a conoscenza del pericolo, per il pianeta Terra, rappresentato dal pianeta 2003 UB 313, senza, per l’ appunto, divulgarne la notizia, a cui seguirono 2 aggiornamenti a codesto Esposto più diverse lettere, di cui una anche al già menzionato Ministero della Salute, naturalmente ognuno di questi scritti aveva più intestatari, Enti, Associazioni, Polizia, Carabinieri, ecc., consegnandone copia anche ai giornali “Il Secolo XIX”, di persona ad una giornalista che ricordo di nome facesse Stefania, e al “Corriere Mercantile”, che però, c’ era da scommetterlo, non riportarono neanche uno stralcio di notizia ne su uno ne sull’ altro argomento, ma, grazie al Procuratore, al Ministero della Salute, ove mi recai il 15 novembre 2005, e ad altri Genovesi ben combattivi, il 24 novembre 2005, giorno del mio compleanno e della festa del Ringraziamento, la NATO comunicò che la sua base sita nell’ arcipelago de La Maddalena (SS), in Sardegna, da cui era salpata la nave Aliance, verrà a breve chiusa e smantellata, mentre quest’ estate 2006 l’ inquinamento delle acque ha riguardato soltanto parte della città di Genova, fatto strano su cui bisognerebbe indagare, poiché in quei giorni un imbarcazione  tipo gozzo, spinta alla sua massima velocità come se fosse di ritorno da chissà quale  sbrigativa mansione, aveva colliso contro una barca a vela e il divieto di balneazione era stato preposto illegittimamente dalla Capitaneria di Porto di Genova anziché dal Sindaco di Genova, ed è strano che proprio in quei giorni la NATO sia tornata a ribadire, tramite giornali e televisioni, che la promessa di smantellare la loro base della Maddalena sarà mantenuta, come per voler tenere buoni gli animi di chi troppo sapeva: gli stimoli per continuare a lottare per la verità e la giustizia quindi non mancano, trovando impulso per continuare a girare per mezza Italia, lontano come vicino a casa, ove, giungendo a comunicare i miei scritti anche a tutti gli abitanti del paese della provincia di Varese a nome Lozza, sono stato intervistato da diversi giornalisti ed appassionati, tra questi anche l’ agenzia stampa “Varese news”, che ha portato la rete televisiva nazionale Canale 5 ad intervistarmi, nel centro di Lozza, nella trasmissione “Striscia la notizia”, da parte del loro inviato Antonio Casanova: 20 minuti di intervista che sono stati ridotti al lumicino a 15 secondi, tagliando tante parti importanti, oltreché, per centrare al meglio e con chiarezza gli argomenti trattati, sarebbe stato meglio farla da fermi anziché mentre passeggiavamo, ma no, è giusto che io sottoscritto ringrazi dello spazio che ho avuto a disposizione, spazio che, prima o poi, di nuovo otterrò, tutto procede per il meglio e ora potrei iniziare a cogliere i frutti di questo mio lavoro che svolgo con estrema dedizione, anche se sono ancora acerbi; ringrazio “Striscia la notizia” per avermi fatto “entrare nelle case”, come si dice in gergo radiotelevisivo, quindi grazie! Diventando famoso sarà più facile per me divulgare ciò che non viene diramato, ma bisogna rendersi conto che io sottoscritto non posso recarmi in tutte le città e i paesi a divulgare ciò che conosco, pur impegnandomi, gradirei quindi che anche le Nazioni Unite prendessero a cuore il sopradetto problema astronomico rappresentato dal pianeta Eris, avente sigla 2003 UB 313, nei confronti del pianeta Terra, problema di dimensioni sempre più allarmanti, che in alcuni momenti cresce d’ impeto più che in altri; con mesi di anticipo ho trovato e comunicato alle varie Procure alcune delle date di questi eventi, a cui ne continueranno a seguire altri, tre di queste date erano il 16 – 17 aprile 2006, il 28 – 29 agosto 2006 e il 10 – 11 ottobre 2006, di cui, qui di seguito, vi riporto la sequela dei fatti previsti, di fatto accaduti:

Il 16 aprile 2006, un terremoto di 5.7° Richter avvenuto sull’ isola di Giava, in Indonesia, ha dato avvio ad una nuova eruzione del vulcano Merapi, costringendo all’ evacuazione 30.000 persone, mentre il 17 aprile 2006, dal vulcano Aubinas, in Perù, è fuoriuscita della cenere che ha costretto all’ evacuazione 300 persone, prologo all’ eruzione del 25 aprile 2006, codeste catastrofi hanno certamente influito sul terremoto di 6.1° Richter scatenatosi nel Mar mediterraneo centro orientale il 19 aprile 2006, la cui scossa è stata avvertita anche in Grecia con 5.1° Richter, sul terremoto di 7.7° Richter scatenatosi il 20 aprile 2006 nella Russia nord orientale e sull’ ancora più devastante terremoto di 8.0° Richter avvenuto il 3 maggio 2006 alle isole Tonga, uno tra gli storicamente più forti terremoti al Mondo, che, come se non bastasse, ha provocato un’ onda anomala che non ha causato vittime solo per la tempestiva evacuazione della popolazione interessata dall’ evento (come al solito quest’ ultima notizia è stata diffusa solo per 2 ore, dopo di che l’ hanno occultata) e questo impulso sismico ha scatenato, di lì a poco, l’ eruzione di un vulcano sopra tali isole, sabato 27 aprile 2006  un terremoto di 6.2° Richter scuote nuovamente le isole Giava, causando più di 6.200 vittime, mentre in Italia il 16 – 17 aprile 2006 vi sono state diverse scosse di terremoto, delle quali le 3 più forti erano comprese tra i 4.1° ed i 4.3° Richter e, sempre nei giorni attorno al 16 – 17 aprile 2006, erano in corso alluvioni in tutta l’ area idrografica del fiume Danubio, nel sud ovest della Colombia (con 29 morti, 8 dispersi e 1.000 senzatetto) e nell’ africa sub-sahariana (alluvione senza precedenti, avvenuta dopo un lungo periodo di siccità), un tornado si abbatteva sugli Stati Uniti d’ America in Nebraska (causando ingenti danni materiali) e il ciclone Monica sul nord est dell’ Australia, per poi, dopo una virata verso nord, abbattersi nuovamente sul settentrione dell’ Australia il 24 aprile 2006; sempre il 16 – 17 aprile 2006 una gigantesca tempesta di sabbia, proveniente dal deserto dei Gobi, ha avvolto tutta la Cina settentrionale, al contempo si è anche formata un’ imponente macchia solare, denominata per la sua conformazione “Loch Ness”, come il celebre dinosauro acquatico dell’ omonimo lago, effetto simile alla macchia solare denominata “renna di Babbo Natale”, formatasi poco tempo prima dello tsunami nel sud est asiatico.

Il 30 luglio 2006 un terremoto di 6.2° Richter scuoteva il Golfo di California, e successivamente, per tutto il mese di agosto del 2006, terremoti fino ai 6.6° Richter accadevano sulla costa ovest dell’ America Latina e nella parte meridionale del Golfo del Messico, unendosi poi, nello stesso mese, in una catena sismica, che andava formandosi verso nord nell’ Oceano Pacifico fin sotto la bassa California; il 28 – 29 agosto 2006 le rocce Californiane, ancorate ai fondali oceanici ancor più saldamente di quanto si era potuto calcolare, hanno resistito alla pressione d’ innesco di un forte terremoto lungo la faglia di Sant’ Andrea, ritrovandoci come prova di questo un terremoto di 4.8° Richter, il 28 agosto 2006, a largo della costa oceanica dell’ Oregon (USA), esattamente sul prolungamento verso nord della medesima placca tettonica facente parte della faglia di Sant’ Andrea in California (USA), quindi solo grazie all’ estrema consistenza delle rocce Californiane ancorate ai fondali dell’ Oceano Pacifico non vi è stato un forte terremoto nel suddetto Stato degli Stati Uniti d’ America, ma la previsione era quindi quanto meno senza errore: il 28 agosto 2006 è una data azzeccata anche per quanto concerne l’ inizio della nuova stagione 2006 degli uragani.

Il 10 – 11 ottobre 2006 altri eventi previsti da me sottoscritto Gelmini Gennaro si sono verificati: da un pozzo petrolifero nella parte meridionale dell’ isola di Giava, in Indonesia, l’ 11 ottobre 2006 ha iniziato a fuoriuscire, invece appunto del petrolio, fango bollente, creante un’ enorme caldera che ha inghiottito l’ impianto suddetto e devastato, con una colata alta 5 metri, interi villaggi, ove vi sono stati 5.600 sfollati che hanno salvato la propria vita solamente perché la colata scorreva lentamente, permettendogli di trovare il tempo per fuggire; il 10 ottobre 2006 c’ è stata un’ alluvione record in Grecia, in cui, nell’ arco di una sola giornata, ha piovuto come in un mese intero; sempre il 10/10/2006 si è verificato un terremoto di 5.9° Richter in Giappone, che per qualche ora li aveva erroneamente indotti a credere fosse un altro esperimento nucleare della Corea del Nord; ancora l’ 11 ottobre 2006, un terremoto ha scosso la sponda tirrenica della Calabria, misurato in 4.5° Richter secondo lo Swiss Seismological Service (il Servizio Sismico Svizzero), che detiene centraline di rilevamento sparse in tutto il mondo, e 3.7° Richter secondo l’ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV): maggiormente credibili rimangono gli Svizzeri, dato che, per esempio, quando vi fu il terremoto con epicentro in mare a nord ovest dell’ isola di Sumatra, in Indonesia, che scatenò un noto devastante tsunami, all’ INGV lo designarono al sesto posto nella graduatoria dei terremoti record e solo sei mesi più tardi ammisero che era di ben 9.3° Richter, da posizionare quindi al secondo posto dopo un mega terremoto in Cile (America Latina) avvenuto nel 1960, ma, per di più, riuscendo a prevedere l’ eruzione vulcanica dell’ Etna iniziata la notte del 14 - 15 luglio 2005, con 6 mesi di anticipo, a partire da gennaio 2006 a tutt’ oggi, l’ INGV della sezione di Catania ha precluso il libero accesso delle webcam visualizzanti i vulcani Etna, Stromboli e Vulcano a tutti gli internauti (cioè a tutti quelli che osservavano liberamente i vulcani siciliani col computer tramite internet) che non avevano la password assegnata dall’ INGV (e state pur certi che non l’ ha concessa neanche a me sottoscritto), e ricordiamoci bene che , dopo il terremoto avvenuto nel mar Tirreno il 26 ottobre 2006 a largo delle coste Siculo Calabresi, di 5.7° Richter secondo l' INGV e di 6.1° Richter secondo lo Swiss Seismological Service, dalla sede di Roma della Protezione Civile hanno fatto sapere che è “tutto sotto controllo”, per intenderci, la solita presa in giro, come quella che tal volta dobbiamo sentirci dai meteorologi, che quando ci comunicano che una perturbazione a carattere di rovescio è in arrivo vuol dire che diluvierà ed altre dissimulazioni.

Volete sapere altre date in cui l’ influsso del pianeta 2003 UB 313, Eris, verso il pianeta Terra sarà maggiore? Ma manca talmente poco tempo!

Gentili signori/e dell’ Istituto Interregionale di Ricerca delle Nazioni Unite sul Crimine e la Giustizia, gentili altri intestatari di questa lettera, voglio rammentare che l’ eruzione dell’ Etna continua, che numerosi terremoti stanno colpendo il Mediterraneo centro orientale in forza e quantità crescenti, che hanno innescato un nuovo processo di rapido scorrimento di una importante faglia presente sotto il Mar Mediterraneo, quindi c’ è da aspettarsi altri forti terremoti in Italia come in tutta l’ area mediterranea, la continuazione dell’ attività lavica e sismica del vulcano Etna, mareggiate ed alluvioni anche ed ancora in Italia, mentre in America, dopo il terremoto di 6.7° Richter che ha colpito, nel centro dell’ Oceano Pacifico, le isole Hawaii (USA) il 16 ottobre 2006, facendo in modo da restringere il cerchio della catena di terremoti che, sempre in un crescendo di numero e forza, scorrono dall’ Indonesia, all’ Oriente, all’ America centrale e meridionale, rendendo sempre più vicino l’ atteso, a breve, forte terremoto denominato “Big One”, e questo avrete capito che non lo scrivo per creare panico, poiché anche io abito in una zona sismica come l’ Italia e in un Comune, quello di Varese, che da due anni ha visto elevare il rischio sismico da “non classificati” a “zona 4”; sembra un’ inezia, ma ha incuriosito un chiusino di Viale Borri a Varese, da cui, lunedì 22 ottobre 2006, è fuoriuscita dell’ acqua e grande quantità di vapore acqueo con odore sulfureo: di questo fatto migliaia di automobilisti e passanti del Viale ne sono testimoni; giunta la sera, invece di prelevare l’ acqua dal tombino, gli addetti lo hanno fatto da una buca scavata appositamente ad un metro di distanza, per poi richiuderla e togliere materialmente il tombino suddetto: era meglio scriverlo, affinché non si creda che l’ impossibile sia anche improvviso, quindi risulta giusto detenere candele per i black out elettrici (l’ ultimo, che ha interessato mezza Europa, il 4 novembre 2006) e qualche chilo in più di pancia per tutelarsi quando si ha meno da mangiare.

Non per essere anatema, ma dove vi sono dubbi, bisogna trovare delle certezze, e a Torino il dubbio era se la Sacra Sindone fosse realmente di Gesù, credendoci per fede e venendo smentiti dalla scienza, ma la religione ha ragione, smentendo la scienza attraverso la scienza stessa con un’ analisi più approfondita, e mi riferisco alla rilevazione del “carbonio 14” un isotopo radioattivo del radio che si accumula continuativamente in piccole quantità nei materiali organici, secondo cui la scienza ha sentenziato che la Sacra Sindone ha 1.000 anni circa, e che quindi non poteva appartenere a Gesù, mentre invece, con un’ analisi scientifica più approfondita, che consideri anche altri parametri di studio, come la conservazione di codesta Reliquia, anche attraverso un’ attenta analisi storica, ci rendiamo conto quanto sia plausibile che, per il materiale volutamente resistente ai secoli con cui la sua custodia era stata forgiata e per una speciale carica elettrostatica fino ad allora immagazzinata dal tessuto, la Sacra Sindone non ha assorbito il “carbonio 14” per 1.000 anni, poi, in occasione di una solenne funzione di commemorazione, nell’ anno 1000, dei 1.000 anni dalla nascita di Gesù, oppure, nel 1033, della morte e resurrezione di Gesù, venendo la Sacra Sindone aperta e srotolata, ha acquisito “carbonio 14” per tutti gli altri 1.000 anni, e siccome la somma di queste cifre temporali corrisponde a circa 2.000 anni, ecco che io sottoscritto Gelmini Gennaro, convinto asseritore di questa tesi da me stesso elaborata, testimonio che il velo Sacro di lino, la Sacra Sindone, apparteneva veramente a Gesù. Alla stessa maniera, or ora, volete rimanere nel dubbio di lasciare a Michael Brown la gestione di Eris, 2003 UB 313, oppure volete avere la certezza di tutelare il Mondo, riferendogli del pericolo planetario in cui incorre mediante Eris, in maniera da potergli far trovare i metodi per contrastarne la minaccia? Agite adesso! Ve lo ripeto: io sottoscritto Gelmini Gennaro desidero che le Nazioni Unite rendano nota la pericolosità rappresentata dal pianeta 2003 UB 313, Eris, Sedna, Xena, nei confronti del pianeta Terra, che provoca il considerevole e continuo aumento degli eventi quali terremoti, eruzioni vulcaniche, alluvioni, tornado e uragani, maremoti ed onde anomale, repentini sbalzi di temperatura e pressione atmosferica, grandinate e siccità; ho pensato di scrivere questa lettera alle Nazioni Unite appena è stata diramata la notizia, ad ottobre del 2006, che l’ Italia avrà un suo rappresentante nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, a partire dal 1° gennaio del 2007: auguri di buon lavoro a tutti!

In allegato a codesta lettera, posizionando tale pagina in senso orizzontale, troverete le seguenti immagini dall’ alto al basso e da sinistra a destra: la foto del pianeta 2003 UB 313, foto scattata durante l’ intervista tra il sottoscritto Gelmini Gennaro e Casanova Antonio, mappamondo con cerchiati gli eventi sismici avvenuti dalle tre settimane precedenti fino al 29 agosto 2006 e mappamondo con cerchiati i terremoti avvenuti dalle tre settimane precedenti fino all’ 01 novembre 2006.

Distinti Saluti.

 

IN FEDE

Gennaro Gelmini

 

 

 

Gelmini Gennaro, Viale Valganna 216,

21100 Varese, telefono  0332/232143 .
Lettera riguardante Nibiru che tratta nell'insieme anche della Sacra Sindone di Gesù.

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Published by Gennaro Gelmini

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