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12 maggio 2021 3 12 /05 /maggio /2021 15:41
Tra angurie salate e amici fidati la giusta attenzione

Il mio amore non finisce mai, così va vissuta la vita e per fare ciò dobbiamo fare un distinguo tra le sofferenze subite nella vita e ciò che di buono possiamo fare per gli altri, che se non distinguiamo, per il troppo peso che dobbiamo trasportare in un fardello che ci hanno indebitamente assoggettato, saremmo miseramente persi, allora dobbiamo fare così, amare senza dimenticare, ciò per evitare gli stessi tranelli di cui in passato siamo rimasti vittime e ricordare al prossimo gli orrori da far evitare.

Lo scritto che state leggendo nasce da fatti personali che mi sono capitati ultimamente, andando a danneggiare la mia salute, ma soltanto per un istante, sia inteso, poiché mi accorgo in fretta per una intossicazione alimentare, su ciò che è comune alimento intesi, così stavolta ho abbondato col sale, che oltre a prodotti salati e pochi invece dolci, il colpo finale lo ha giocato un’anguria, certamente, proprio un’anguria.

Comunemente la frutta, contenendo fruttosio, è dolce al punto giusto per essere gradita dal nostro stomaco, così magari ci facciamo qualche abbuffata, ma mai troppo ad abbuffarsi, piuttosto ecco che gli acidi del nostro stomaco iniziano a far assorbire le sostanze dell’anguria al corpo e non se ne accorgono che nascosto nel fruttosio c’è una quantità abnorme di sale, ma come?

Oramai l’agricoltura si è sviluppata talmente tanto, che è possibile coltivare angurie nelle pianure salmastre, assorbendo le piante anche acqua salmastra del mare, ma come fanno direte, vi sembra impossibile?

Invece lo fanno, siccome le piante, ad esempio in questo caso di anguria, vengono innestate sul Solanum Torvum, pianta della stessa famiglia delle Solanacee, per questo motivo l’innesto riesce, le cui radici sono molto resistenti e assorbono velocemente gli elementi dal terreno per donarli alla pianta, tra questi però anche tanti elementi salini al massimo, non a caso parliamo di acqua salmastra.

Così, alla base di questo scritto c’è ciò che può capitare quando viene a mancare la salute, anche per una sola notte, allorquando nella sera di domenica scorsa 9 maggio 2021 mi sono accorto di aver ingurgitato troppo sale tra varie pietanze, eppure avevo cucinato io, ma in più un’anguria che ad essere troppo salata mia madre non la voleva, per consumarla ne abbiamo fatto fuori metà, in fette mangiate quasi completamente da me, Gennaro Gelmini, mentre la soluzione giusta sarà darla da mangiare ai cinghiali del bosco, lasciata lì di giorno per loro che arrivano la notte, che certamente ringrazieranno, molto meglio delle radici degli alberi e poi, un po’ per ognuno non farà male a nessuno, dato che sovente i cinghiali si spostano in piccoli branchi di molteplici animali.

Fatto sta che nella notte tra domenica e lunedì non ho dormito, nel tentativo riuscito di avere una circolazione sanguigna che smaltisse al più presto quel sale, giacché avevo la sensazione che il sale fosse entrato pure in circolo in maniera abnorme nel sangue, con rischio di infarto da calcolare.

Per mia fortuna e Fede ho trovato un mio amico in chat su Facebook, col quale ho discorso di Fede appunto e una parte della notte è trascorsa, tornando alla ribalta quanto sopra scritto, ovvero che del bene dev’essere fatto indipendentemente da quanto male si è ricevuto, dovendo dividere le 2 azioni, ovvero facendo il bene e chiedendo giustizia per il male ricevuto, ma mai facendo occhio per occhio e dente per dente, altrimenti sarei un perdente, che fa pure rima, occorre donarsi spiritualmente e questo l’ho sempre fatto, sapendo anch’io dare dei giusti consigli, sapendo pure io dare l’esempio di persona corretta che riesco ad essere senza sforzo, giacché mi viene naturale amare il prossimo partendo dall’amore per le Creature.

Poi in televisione che davano? Ho acceso la TV e avuto la fortuna che per sbaglio ho schiacciato sul telecomando involontariamente un tasto, ritrovandomi a seguire un film sulle usanze giapponesi, con tanti tamburi suonati al massimo, bum, bum, bum, bum e le varie danze come piacciono a me, ovvero danze spirituali, anche in onore di parenti che non ci sono più, il migliore modo per rimanere svegli lodando Dio.

Ho infine bevuto un caffè, che è alcalino, poi addormentandomi e il giorno dopo prima digiunando, infine mangiando patate fritte senza sale, che la patata, pure quella europea, è un poco dolce per chi non lo sapesse, addio patatine salatissime nelle buste.

Così ho avuto il tempo per pensare agli amici, l’amico non è una persona che ti giudica, semmai ti consiglia, ma senza mai pretendere nulla da te, l’amico ti accetta per come sei, l’amicizia fa parte di quel giusto costume della società di incontrarsi con le persone che ci vanno più a genio e rispettandosi l’un l’altro, l’un l’altra, un’amicizia può durare per tutta la vita, purché si abbia costanza e progetti comuni che diano sempre slancio e motivi per incontrarsi, ci sono eccome, suvvia!

Così, ripensando alle amicizie, tra le peggiori (si, dai, iniziamo dalle peggiori) quegli amici che ti prendono e ti lasciano, come fossimo palline da ping pong e il peggiore, scusate se giudico, ma occorre, tanto mantengo la privacy, un amico di un paese di cui tanto non faccio mai nozione in questo blog e non vi illudete, lui non sta su internet, quindi è inutile che tentiate di indovinare una persona che non potete conoscere e comunque, quando andavo al suo paese, uno degli 8000 Comuni di cui è fornita l’Italia, tutto bene, fin quando il Sindaco di quel borgo mi vede scorrazzare per le strade e a lui non andava bene che Gennaro Gelmini girasse allegramente e spensieratamente, così ecco, il mio amico si mostrò interessato ad avere in prestito la mappa del paese che io da anni già possedevo essendo un regalo di mio padre, così gli e la do, ma soltanto per lo stretto tempo necessario, invece lui si dà a scomparire, niente più telefono e nessuna possibilità di tornare a casa sua, anche soltanto per riprendersi la mappa e infine, incontrato per strada in città, facendo credere di non riconoscermi, un classico.

Come finirà questa storia già lo so, siccome il destino è già stato pianificato, che un bello o brutto giorno, in base a come vogliate vederla questa storia, torneremo in paese a mostrare un monumento in condizioni talmente disdicevoli, che le persone più autorevoli che abitano questo paese in breve tempo lo abbandoneranno e la stessa iniziativa la seguiranno altre famiglie.

Ma che Gennaro, hai pensieri più grassi, ti fermi a queste manchevolezze così striminzite? Si, ma ci sta, che siccome siamo urbex uniamo l’utile al dilettevole, ci sono cose enormemente più gravi, è vero, però perché a volte si guarda alle piccolezze? Perché le piccole cose, lasciate andare, diventano sempre più grandi, se non si prendono almeno alcune di esse e si dà buon esempio, sistemando ciò che non funziona.

Conosco minuziosamente quanti parlano male di me, ma lo fanno perché non vedono ciò che io vedo e appena vedranno cambieranno, non posso pretendere che mi credano per forza su ciò che non vedono, ognuno ha i suoi tempi e c’è chi deve carburare prima di ingranare la marcia, come si vuol dire.

Tra gli amici migliori, che si, parlo al plurale contrariamente a chi mi vorrebbe vedere solo soletto, ovviamente quelli con cui si porta avanti qualche progetto assieme, vedi Maury e bando alle malelingue che vorrebbero sempre spedirci cibi non richiesti a casa con l’intento di farci litigare, ma se soltanto si rendessero conto del metodo grazie al quale sono così resistente, non ci proverebbero nemmeno, tra gli amici migliori quelli che non pretendono che io sia uguale a loro nel vivere la vita, siamo semplicemente accomunati da progetti e speranze, il saper fare che mettiamo in pratica nell’attesa di un Mondo migliore.

Tra gli amici e le amiche, che certo, ci sono pure le amiche, con le quali c’è stata sempre amicizia sincera senza fuorviare, giacché l’Amore vero può trovarsi soltanto negli Abissi, donne forti, che sanno il fatto loro, donne intelligenti che più che saper gestire bene la loro vita, saprebbero gestire il Mondo intero, se soltanto gli e ne dessero la possibilità, donne altruiste, donne che hanno progetti per l’intera comunità, donne che la sanno lunga, donne che hanno una risposta per tutti, donne manager, donne poliglotte, donne che sanno lottare, amiche che cercano giustizia e la troveranno, fortunatamente c’è poi il Principe, che una volta qualcuno telefonandomi voleva impunemente impersonare, senza sapere che la sua voce la distinguo tra mille altre, senza sapere che la mia sordità mi fa percepire al meglio alcune tonalità della voce che altri sfuggono.

Il Principe ha sempre un dono da darti, chiedigli ciò che vuoi, l’avrai, ma sii furbo, sii più furbo di tutti, chiedigli la Fede, anche quella l’avrai, la Fede in Dio mi gusta, mi piace, ottengo una protezione immediata da ogni avversità e tanta energia, a patto di rimanere nella Fede e non di sembrare nella Fede, siccome l’Altissimo tutto conosce.

Infine prodigio! Recitando e soprattutto ascoltando vari Mantra su Youtube, sto recuperando quella parte di udito che avevo perso da bambino, quando il nervo uditivo si era assottigliato e aveva preso il suo posto della cartilagine, sapevo che prima o poi sarebbe successo e che successo!

Oggi mercoledì 12 maggio 2021 concludo questo articolo tanto lungo che mi auguro abbiate letto tutto, da Gennaro Gelmini un saluto sincero, a presto.

Nella foto sopra il tramonto sul Lago Maggiore ci sta! Perfettamente in argomento.

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