Blog di Gennaro Gelmini

Occorre far capire subito di cosa stiamo parlando, con l’esempio della maternità, giusto esempio oggi, dato che abbiamo appena trascorso ieri la Festa della Mamma 2021, Auguri a tutte le mamme!

Ecco, oggigiorno si può parlare di maternità e le pro mamme, le donne incinta, girano la città in cerca del vestitino da comprare al neonato, bene così, la vita che continua.

Nel trascorso periodo abbiamo passato tante vicissitudini, tante di quelle vicende che ce le ricorderemo, però queste vicende si ha la sensazione, io ovviamente la certezza, non siano finite, occorre quindi attendere per mettere su famiglia e avere una figlia a cui dare nome Ofelia, peccato soltanto che chi ha progetti così esaltanti come i miei, non trovi posto, al momento.

Per intanto mettiamoci quindi a parlare di censura, poiché proprio adesso, quelle persone che tanto parlano di pensiero pluralista, libertà di pensiero, sono le stesse che fino a ieri pretendevano di sapere, sapere cosa? Il sapore della minestra? Sovente troppo salata.

Affrontiamo l’argomento censura, che già nel 1600, avete presente i bambini, ma dove nascono, in un campo di cavoli?

Ebbene si, perché pur uscendo dalla pancia di nostra madre ed essendo la maternità occorrente per mantenere la specie, l’intera Umanità, il pancione della mamma non si poteva mostrare nemmeno vestite, occorrendo rimanere in casa nel 1600 e a prova di questa censura materna una statua, rappresentante la maternità, tagliata di netto del pancione, nemmeno curandosi di un braccio, un lavoro di segheria non certo da certosini.

Ci troviamo nel cuore del Parco Arese Borromeo di Cesano Maderno (MB), dove io Gennaro Gelmini e Maury abbiamo trascorso la fortunata giornata di sole di domenica 2 maggio 2021 (al momento in cui scrivo siamo al 10 maggio 2021), una giardino grazioso per davvero, del tutto simile a quello esistente su Lago Maggiore all’Isola Bella, però certamente di minor esborso economico per la visita, mancando i pavoni che fanno la ruota, però ci sono le tartarughe e i dromedari, alla fine si può unire il tutto in un unico pensiero artistico, fin qui in Valle Seveso, portate pazienza e vi mostrerò tutto.

Allorquando eravamo alla Fontana dei Dromedari, sulla statua a destra della scala di destra, abbiamo notato è appunto segata sul davanti, è la statua della maternità a cui manca il pancione, una censura del 1600 e non è l’unica, come Venere ed Ercole completamente vestiti; se è poi per la statua di Nettuno, Dio del Mare, scomparsa da quella che oggi viene chiamata appunto la Fontana de Dromedari, venne tolta per opera degli Austriaci, siccome la famiglia Arese Borromeo aveva partecipato ai moti rivoluzionari delle famose 5 Giornate di Milano e non potendo essere arrestati, in quanto Nobili, si commutò la pena in una interamente pecuniaria, procedendo al sequestro di alcune statue del giardino.

Allorquando si comprende che è giusto un pensiero che dia possibilità di scelta, quello è il momento in cui si torna alla normalità, il ripristino della normalità avviene di solito dopo aver riscontrato che scegliere per gli altri non è ammissibile, togliere la possibilità di scegliere è terribile, a volte si arriva al ripristino della normalità, della libertà, soltanto dopo vari errori e orrori, ma sempre, prima o poi avviene certamente.

Ed ecco sopra, le foto dimostranti questa censura del 1600, che il pensiero pluralista è tornato di moda oggi, ma non sempre lo è di moda.