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31 agosto 2020 1 31 /08 /agosto /2020 12:23
Storia della diffusione della lumaca rossa nel nord Italia
Storia della diffusione della lumaca rossa nel nord Italia
Storia della diffusione della lumaca rossa nel nord Italia

La lumaca rossa, detta anche limaccia o lumaca senza guscio, ha un’interessantissima storia che la vede protagonista nel nord Italia.

Rara la sua presenza fino al decennio del 1970, negli anni ‘80 appunto del secolo scorso fa la comparsa in assembramenti anche di un centinaio di esemplari, ricordando la prima volta che le vidi, nello spiazzo antistante delle baite, anch’esse coi muri verniciati di rosso guarda caso, mentre si porgevano dei fiori l’una l’altra, per mangiarli e poi aiutarsi a deporre le uova.

I fiori erano quelli di piante rampicanti che crescevano attorno alle baite, caduti all’ormai nascita del frutticino, ovvero il frutto che poi cresce, le lumache, come le chiocciole sono ovipare asessuate, ermafrodite, che però hanno bisogno di un’altra consimile, una compagna, per far scaturire le uova, tonde in membrane lunghe che le avvolgono tutte e deporle, ogni lumaca o chiocciola che sia ha bisogno di una compagna, in tal modo questi animali rimangono sempre in gruppo, che pur allontanandosi, sempre si ritrovano.

E’ più facile avvistare lumache e chiocciole appena a finito di piovere oppure nelle prime ore del mattino o al tardo pomeriggio, sopratutto tra fine agosto e i primi giorni di novembre, difatti le foto sono di ieri 30 agosto 2020, io Gennaro Gelmini, dopo aver liberato le chiocciole ieri, collegandole alla liberazione di Annabelle, oggi ho trovato un altro punto della Valle Olona dove poter invece trovare la lumaca rossa, la cui proliferazione smisurata può essere tenuta a bada da alcuni uccelli che se ne cibano, purtroppo tal volta rarefatti anch’essi.

In pratica è il gioco delle 3 carte, la limaccia mangia la chiocciola, però a sua volta la limaccia diviene pasto di uccelli, che magari evitano di mangiare la chiocciola a causa del suo guscio tenace nel quale si chiude se necessita.

La lumaca rossa si è diffusa grandemente nel nord Italia a causa dell’importazione di legname per i mobilifici italiani famosi all’epoca, tronchi d’albero non lavorati che provenivano dalle foreste del Canada, dove le nuove concessioni minerarie del decenni 1980 diedero ampio sfogo alle deforestazione, per liberare le aree da sfruttare e creare nuovi villaggi; gli abeti, una volta tagliati, venivano gettati nei fiumi per un facile veloce trasporto, poi una volta a valle, venivano presi con delle gru e accatastati in attesa della spedizione, nel frattempo le lumache rosse arrivavano in gran numero a deporre le loro uova, che una volta in Italia si schiudevano brillantemente, liberando gli animaletti, che si adattarono velocemente al clima, soppiantando tal volta in alcune aree umide la più comune chiocciola.

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