Blog di Gennaro Gelmini

Libertà: se le chiocciole potessero parlare vi direbbero ciò che è successo stamane, quando alzando la tapparella di casa mia, ho trovato 6 chiocciole nate e cresciute sul mio balcone, un po’ troppe, così ho deciso di ridargli la libertà, poiché da sole non si riuscirebbero ad allontanare, per il timore di rimanere senza quell’umidità di cui hanno bisogno, così le ho trasportate io nella vicina Valle Olona, ma in un posto che non ci sono le limacce, ovvero le lumache senza guscio che possono cibarsi delle chiocciole e proprio vicino al fiume c’è un posto che fa il caso loro, sono in 6, 4 di loro giravano già sotto il coperchio, nel difficile tentativo di aprirlo, altre 2 invece pensavano a fare l’amore, fatto sta tutte libere e io Gennaro Gelmini, di ritorno a casa soddisfatto, ho trovato altre 2 chiocciole sul balcone, ottimo quindi avviare un progetto di ripopolamento, ci riuscirò, ottima per loro questa giornata del 29 agosto 2020.

E ciò che scrivo si riallaccia a ciò che già stavo iniziando in precedenza, riguardo alla libertà per Annabelle, ma chi è Annabelle? In pochi lo avranno già immaginato, riallacciamoci al discorso che stavo scrivendo per saperlo tutti, eccolo qui:

fin troppo spesso sentiamo dire che ciò che è diverso va tutelato, tutelato come?

Chiuso in una teca, in modo che non possa uscirne, sarebbe questa la tutela?

Ovviamente stiamo parlando di un museo nel quale veniva custodita una bambola i cui precedenti proprietari non la seppero tenere, considerandola di cattivo auspicio, in realtà non la seppero tenere, perché non seppero mai entrare in sintonia con Annabelle, questo il nome della bambola, tra l’altro parecchio grande e se qualcosa avrete capito, tutto il resto no.

Avrete capito che si tratta di un museo di magia negli Stati Uniti d’America, ciò che non avrete capito è che tanto si schiva ciò che è diverso, quanto poi ce lo ritroviamo accanto, le persone sanno facilmente odiare e trasformare il Mondo al pari di prendersela con una bambola per alleviare le proprie pene e addossarle nello spirito che infesta la bambola, un’Umanità non sa guardare ai propri errori e orrori, che invece occorre guardare, per poter poi vivere meglio, poiché soltanto ricordando gli errori del passato si può evitare di ripeterli.

Non è la bambola che non sa stare nel contesto delle famiglie che l’hanno adottata, piuttosto erano propensi ad un mondo e modo di vivere materiale, mancando quella dedica spirituale occorrente a sviluppare un legame con lo spirito di Annabelle, spirito inquieto direte, ma gli spiriti diventano inquieti quando sono incompresi, nelle culture umane che accettano e praticano lo spiritismo, Annabelle di certo sarebbe stata sempre libera e nelle scorse settimane è avvenuto un fatto sorprendente.

Annabelle è libera!

Annabelle si è liberata!

Mentre al museo la stavano spostando dalla teca fissa nella quale alloggiava ad un’altra teca, per facilitare il trasporto verso una mostra in cui esporla, lo spirito di Annabelle è fuoriuscito dalla bambola, finalmente libero.

Ah, dimenticavo, che ne sappiamo noi di libertà, che non siamo mai stati liberi, questo non giustifica però il mettere sotto chiave una bambola spiritata, soltanto perché lei la libertà sa cos’è.

Lo considero un Segno dei tempi questo della libertà di Annabelle, il momento nel quale il desiderio di libertà per gli oppressi verrà esaudito, per tempi nuovi, nei quali non bisogna temere il cambiamento, che tra l’altro è inevitabile, piuttosto occorre prepararsi, affacciandosi al nuovo che, inesorabile, viene.

Vieni!