Blog di Gennaro Gelmini

Oslavia nacque nel 500 Avanti Cristo circa in una città non meglio nota dell’Est Europa, nella quale si venerava il Dio Giove.

Gia da bambina saliva al tempio in venerazione ed era suo desiderio divenirne Sacerdotessa, purtroppo però tante erano le Donne dedite a Giove al suo tempio, che era difficile per Oslavia entrarne a farne parte.

Vani i tentativi per anni, Oslavia non ne ebbe più il tempo, in quanto la sua città fu saccheggiata e distrutta, dopodiché scese su di lei l’onta e perciò quantunque tentativo per divenire Sacerdotessa dedita al Dio Giove gli risultò vano.

Oslavia, ormai amareggiata, trascorreva i giorni e le notti troppo spesso insonne e per questo non aveva amici.

Un giorno, andando a rifugiarsi nella Sacra Foresta, Oslavia una donna piuttosto anziana vestita di nero, che le dice che lei e le sue due sorelle la stanno aspettando, la prende per mano e la porta nel fitto della foresta, accettando Oslavia di addentrarvici per un lungo tratto bendata, mano nella mano con la Sacerdotessa, parendole di camminare e a tratti fluttuare, fino ad una radura assieme alle 3 Sacerdotesse, poiché nel frattempo si erano accodate le restanti sorelle.

Fu officiato il Rito, nel quale Oslavia fu avvolta nelle piante della Divina Foresta e mangiò ciò che, di commestibile, è Sacro, ed infine nelle sue nuove vesti, Consacrata al Dio Odino, mentre branchi di corvi e cornacchie gracchiavano in armonia col Creato.

Salutate le 3 sorelle e tornata che fu poi in città, al ritorno a casa dai genitori, quando la videro, la guardarono con freddezza, non potendo però obbiettare niente alla loro figlia Oslavia, in quanto la loro esperienza gli faceva comprendere che il vestito che oslavia portava era stato cucito dalle 3 sorelle, era opera delle loro mani.

Successivamente i Devoti al Dio Odino andarono a prenderla a casa, chiedendo ai genitori che siccome sapevano che avevano la loro Sacerdotessa, di consegnargliela affinché si potessero officiare i nuovi riti e siccome non potevano opporsi, Oslavia divenne Sacerdotessa dedita al Dio Odino.

Partendo da ciò che aveva imparato quando voleva divenire Sacerdotessa del Dio Giove e all’insegnamento delle 3 sorelle, Oslavia officiava riti funebri per la cremazione dei defunti con la Benedizione del Dio Odino e così fece per parecchio tempo.

Le persone che Oslavia incontrava erano quelle della sua Congrega al Tempio di Odino, tuttavia spesso anche i parenti dei defunti, che al vedere Oslavia officiare molto bene i riti al Dio Odino, le chiedevano se volesse tornare a chiedere di diventare Sacerdotessa del Dio Giove, ma Oslavia contenta, non aveva nemmeno il bisogno di rispondere, perché da un lato l’onta di anni prima per la città distrutta, pur senza che ne avesse colpa, dall’altro lato l’accoglienza al tempio di Odino, facevano rimanere Oslavia nelle sue convinzioni.

E siccome ce n’è per tutti, pure chi aveva avversato Oslavia nel passato ebbe castigo e finì i suoi giorni di vita terrena e dovendo Oslavia compiere il rito della Cremazione anche per essi, lo fece pur se i suoi della Congrega avrebbero voluto evitare di occuparsene.

Ed era tanto il lavoro, che Oslavia riuscì finalmente a farne partecipi i suoi della Congrega, che aiutandola nei riti, impararono anche loro ad officiarli e così, quando anche per Oslavia giunse la sua ora, poteva contare sul fatto che mentre le Valchirie venivano a prelevarla, il suo corpo mortale avrebbe seguito il giusto rito senza essere abbandonato.

E questa è la storia di Oslavia, che soltanto un caso vuole che somigli al nome di uno dei miei spiriti guida Ofelia, grazie dell’attenta lettura, Buon 8 marzo 2018, Festa delle Donne, Auguri da Gennaro Gelmini con questa singolare storia.