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16 marzo 2011 3 16 /03 /marzo /2011 22:22

Varese, 16 marzo 2011, mercoledì

 

Al Questore di Varese Marcello Cardona

 

e per conoscenza:

 

a chiunque, previa possibilità e salvo esaurimento copie

 

Gentilissimo Questore di Varese Marcello Cardona,

la presente come ultima affinché il mio contatto con lei non debba più essere univoco e poiché evidentemente divergiamo di riferimenti, io che per oltre 11 anni ho avuto contatti fruttuosi con la Polizia, da 6 mesi a questa parte mi sono visto respingere all’entrata delle vostre sedi, dicendomi che i miei scritti dovevo spedirveli per posta e non più a mano: tutto ciò è accaduto successivamente al mio sempre più assiduo contatto con i servizi segreti nazionali è internazionali nella loro recente metamorfosi che ne ha accentuato le responsabilità in ambito della gestione del territorio, nel mentre la Polizia è stata privata di importanti sussidi finanziari che ne hanno intaccato la gestibilità del territorio, ma questo non è un mio problema, sia perché ho altri protettori di Fede, sia perché il mio messaggio viene diffuso indipendentemente da voi e sia perché il mio scopo è indipendente dalla vostra attività, l’unico problema è che non vedo perché dovrei consegnarvi dei miei documenti per posta invece che per mano, quando la distanza della vostra sede varesina da casa mia è di appena qualche chilometro.

recatomi in uno dei soliti uffici di cui non vi dico il nome solo perché nessuno sarebbe disposto a confermare di quanto sto scrivendole, già all’esterno dell’edificio trovo un uomo e una donna la cui identità l’avevo ben capita in anticipo vedendoli da lontano, due man in black per intenderci, che mi chiedono qual è il numero uno della piazza, naturalmente nella loro psicologia il numero uno sono io, al che io ho dovuto rispondere che non lo sapevo, poi negli uffici, dopo qualche minuto arrivano anche loro, si mettono davanti a me nella fila facendo vedere che devono solo chiedere un’informazione, mentre invece hanno fatto capire all’impiegata che la tenevano sott’occhio, come per evitare che mi riferisse ciò che sapeva, ma nel caso vi fosse in Valle Olona poco più a sud di Varese un bunker, che nessuno lo utilizzi, poiché come è stato recentemente allagato, durante i giorni dell’emergenza non solo tornerà ad esserlo, ma sappia che andranno fuori uso anche i suoi sistemi operativi quali i computer che ne gestiscono anche le uscite, alla stessa maniera di come i miei Capi mi hanno detto di non accettare di entrare nel rifugio antiatomico che mi verrà proposto poiché non ne uscirei vivo, quindi è molto importante evitare di rifugiarsi in qualunque bunker le cui uscite siano gestite da computer che sicuramente verranno messi fuori uso da eruzioni solari, anche per questo pubblicherò questa lettera sui miei blog http://gennaro-gelmini.over-blog.it e anche http://gennarogelmini.maxiblog.it in libera diffusione.

Un “man in black” si era pure recato giovedì sera 24 febbraio 2011 a chiedere in una rivendita di biglietti, dove ho comprato 2 biglietti per Cuasso al Monte (VA), che cosa avessi fatto, e questa non è una mania di persecuzione, più semplicemente sono i capi di chi mi pedina che dimostrano morbosità, e il perché è presto detto, il potere vuole sapere di me tutto senza dover rispondere alle sue dovute responsabilità per non essere scoperto, ma io ormai l’ho scoperto e so che una copia del mio Esposto di Bologna del giorno 08 novembre 2011 è andata in mano ai “man in black” 30 ore prima che la consegnassi, la prossima volta stia tranquillo che avrò altri piani; ed ancora, recatomi a fare delle fotocopie in self-service un giorno di dicembre 2010, una persona che mi passa vicino guarda le fotocopie e ha un sussulto, se ne va e ne arriva un’altra che nel mentre chiede informazioni forfetarie alla commessa fa una foto alle mie fotocopie credendo di non essere scoperto, ma io non gli dico niente perché mi sembrano dei bambini col cicciotto in bocca in quanto quelle fotocopie dopo solamente mezzora le ho consegnate a Lozza (VA) e le ho postate sui miei blog, mi sembrava come l’impressione di bambini la prima volta che vedono qualcosa che non conoscevano, li dovrò accudire questi bebè, che hanno tralasciato la cosa più importante, il segnale che qualcosa sta per succedere, che ho avuto quando a Cuasso al Monte (VA) mi hanno richiamato per una casetta di mia proprietà vicino alla chiesa di Cavagnano che vogliono demolire per allargare la piazza, per questa i “man in black” non hanno preso provvedimenti, eppure ho cercato di avvisare sia il Sindaco di Cuasso al Monte Massimo Cesaro, sia la Polizia Locale, che non ne erano interessati poiché non fa parte delle disposizioni di legge del codice giuridico, che dalla casa di Cavagnano bisogna trarre un Battistero secondo le disposizioni dell’ex Parroco Giuseppe Albizzati che infesta tuttora la casa, come ho invece firmato per donare la casa al Comune di Cuasso al Monte (VA), tutto è successo come quando mi avevano chiamato a tal proposito nel 2008 ma l’improvviso crollo dell’economia mondiale fece fallire questo loro intento. Ma questa, pregiatissimo Questore Marcello Cardona, lei saprà che questa è una lettera vera che le ho scritto veramente, bando agli scettici, comunque è vero che si è combattuta la mafia che fa tutto nascostamente, ma ora gli uffici denuncia di diverse Questure non vengono sempre tenuti aperti al pubblico e tale operazione è quantomeno ingiusta, ufficialmente perché lo Stato non ha denaro, quando invece è lo stato stesso che stampa il denaro, allora perché non averne per i suoi stessi lavoratori? Evidentemente ho sbagliato loco, dovevo recarmi direttamente da altre Autorità come ho già fatto nel recente passato, che mi avrebbero fatto entrare nei loro uffici, almeno anche ascoltato e fatto risparmiare la spedizione di questa lettera, che non potendovela consegnare, non per colpa mia, di persona, ve la devo spedire per posta.

Avrei altre cose molto più importanti di queste da dirle, non mi crederà credendole un atto di protagonismo, discorsi che seguono la moda per quanto è successo in Giappone, difatti quando presentai denunce a tal proposito non mi cedettero e peggio ancora, ma lasci perdere, tanto già mi proteggo con la Fede, non ho bisogno di altri aiuti, per ogni ulteriore denuncia a tal proposito ne riceverei in risposta soltanto danno alla stessa maniera che in passato, ma stia sicuro che prestissimo continuerò le mie denunce, come d’altronde ho sempre fatto da 12 anni a questa parte, ma non nei vostri uffici, provi a rileggersi la presente col sottofondo della canzone di Tiziano Ferro dal titolo “ed ero contentissimo”, facilmente trovabile nei vari canali video internet e scusi se questa mia l’ho scritta molto in fretta senza ricontrollarla adeguatamente, ho altri importanti Enti da spronare alla verità e, dopo 12 anni d’attività riguardo il futuro del Mondo, non mi rimane più molto tempo, il futuro ora è presente, di cui il terremoto di 9.0° Richter, le onde anomale (tsunami) e le esplosioni nucleari accadute in Giappone rappresentano solo l’inizio.

Allego a questa lettera l’Esposto riguardante il pianeta Nibiru consegnato in data 05 gennaio 2011 al Procuratore della Repubblica di Varese, al Prefetto di Varese e respinto il giorno stesso dalla vostra Questura e l’Esposto consegnato al Procuratore della Repubblica di Bologna in data 08 novembre 2010 avente per oggetto sempre Nibiru.

Distinti Saluti.

 

Varese, 16 marzo 2011, mercoledì

 

IN FEDE

GENNARO GELMINI

 

 

 

Gelmini Gennaro, Viale Valganna 216, 21100 Varese – telefono 0332232143

e-mail: gennaro.gelmini@email.it – sito internet: http://gennaro-gelmini.over-blog.it .

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Published by Gennaro Gelmini

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