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13 agosto 2020 4 13 /08 /agosto /2020 11:54
Informatica: lo scandalo osservato grazie alla quarantena

La fortuna arriva tal volta pure in un periodo di sfortuna, a compensare e preparare alla beltà futura.

Accadde la mattina dell’8 marzo 2020, quell’ultimo giorno di libera circolazione prima che chiudessero la Lombardia e qualche giorno dopo l’Italia intera, che guardando il monitor di uno schermo alla stazione di Gallarate, nell’attesa di prendere il treno per Sesto Calende qui in provincia di Varese, osservai una semplice riga di scritto in 2 differenti momenti, riuscendo a capire che era accaduto qualcosa alla rete internet e in effetti già lo sapevo da qualche giorno, che questo mio sito, nelle migliaia di articoli delle pagine scritte negli anni tra il 2009 e il 2019, aveva momentaneamente smesso di funzionare, non potendosi leggere.

Il mio proverbiale stare nel posto giusto al momento giusto mi aiutò, che dalle 2 righine scritte si evidenziava che doveva essere accaduto qualcosa ai server Aruba e io collegai il trafiletto di una riga di scritto col trafiletto appunto di una seconda riga scritta, che annunciava una multa di 467.000 Dollari alla Apple Computer, perché aveva concluso un accordo di sviluppo software di applicazioni con la SIS d.o.o. Software House, avente sede a Trzin in Slovenia, valevole anche dal 2015 al 2017, anni in cui l’Ufficio di Controllo Patrimoniale Estero degli Stati Uniti d’America (Ofac) aveva messo la Sis nella black list delle Società che non potevano erogare servizi, poiché il suo proprietario di maggioranza era coinvolto in un’organizzazione dedita al traffico di steroidi, in poche parole medicinali dopanti.

Di qui mi è stato facile comprendere come mai, aprendo il browser Google Chrome, se si riusciva ad aprire correttamente pure la griglia delle applicazioni in alto a destra, cliccando sull’icona di Google Map si visualizzava sovente un luogo che non era la città dove abitate, ma luoghi dove questi steroidi potevano essere prodotti, oppure in alternativa dove potevano essere commercializzati.

Lo strumento di scansione delle applicazioni, nello store virtuale, non si era accorto della Sis come società presente nella black list, poiché veniva elencata come SIS DOO anziché SIS d.o.o. con le lettere tutte maiuscole e senza puntini come se si trattasse di un’altra società, inoltre fino al 2019 il sistema non controllava tutti i singoli utenti associati ad un account sviluppatore sullo store delle applicazioni, mancando così pure di identificare il proprietario di maggioranza della SIS d.o.o. e ripensando agli steroidi descritti poc’anzi, è intuitivo correlarli al dark web, ovvero quella parte di internet che cerca di rimanere invisibile ai controlli predisposti, esistente solamente per colpa di bug informatici nella rete, dai quali poter entrare, con più facilità se questi bug potesse averceli messi qualcuno.

Io Gennaro Gelmini, dapprima da una riga, quindi una seconda, di trafiletti su di uno schermo alla stazione di Gallarate in provincia di Varese, in data 8 marzo 2020, ho trovato in tal modo sollievo per quanto stava accadendo a questo mio blog, intuendo il legame con quanto stava succedendo ai server della Società Aruba in quei giorni, in cui nel passaggio di dati da un server all’altro, alcuni di questi non riuscirono momentaneamente nella migrazione, nel trasferimento dati ai nuovi server forse posizionati sotto il Monte Gran Sasso in Centro Italia.

Aveva ragione Aruba che i suoi server sono sicuri al massimo, piuttosto penso, perché per fortuna posso ancora pensare, che fino a quel momento proliferavano i sistemi per bloccare il collegamento a noi leciti utenti tramite malware spediti sulla linea telefonica, al fine di velocizzare e fare funzionare meglio l’illecito commercio sulla rete dark web.

E oggi 13 agosto 2020 continuiamo a saper fare, ovviamente nell’attesa con certezza di tempi migliori.

La foto sopra il corrente articolo, scattata allo schermo del mio computer nella prima settimana del mese di aprile 2020, mostra la finestra di un mio antivirus reso inattivo, proprio mentre stavo presentando domanda per il famoso bonus di 600 Euro mai avuto, azione svolta evidentemente nel tentativo di rubarmi i dati tramite applicazioni malware, ma che, non lo sapevano che tanto il bonus non me lo avrebbero mai dato e che io ho 2 antivirus installati?

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