Con mascherina e senza mascherina, con guanti e senza guanti, ma anche in pigiama e in canottiera, oppure vestiti per intero, ma c’erano tutti, ma proprio tutti, gli abitanti di Pozzuoli sono scesi in battera in strada, incontrandosi tutti dopo 2 mesi di quarantena forzata, il motivo?
I terremoti avvenuti in provincia di Napoli nei giorni scorsi, che hanno obbligato la gente a riversarsi nelle strade, soprattutto domenica scorsa 26 aprile 2020 prima dell’alba, uno sciame sismico ha dato sfogo a un terremoto di 3.1° Richter e nello sconvolgimento però è stato così possibile tornarsi ad incontrare tra parenti e amici, anche solo per un giorno, eppure un giorno insieme, d’altronde fortuna vuole non siano stati registrati danni strutturali alle case.
Le stessa situazione si era venuta a creare sull’Appennino Piacentino, al confine tra le regioni Emilia Romagna e Toscana, avendo avuto qualche leggera scossa di terremoto pure nelle settimane precedenti, mentre tornando in Campania al 26 aprile 2020 scorso, esattamente nella caldera del vulcano Vesuvio, anche qui è stato registrato un leggero sciame sismico avente una principale scossa di terremoto di 3.1° Richter, menzionato dalle news come terremoto a 5 chilometri in direzione sud-ovest da Ottaviano, in provincia di Napoli e infatti la caldera del Vesuvio a quanto pare è territorio comunale di Ottaviano, sciame sismico perdurato fino al giorno dopo 27 aprile 2020, ma qui però nessun fuggi fuggi, poiché la zona della caldera è quasi disabitata.
Ne stanno capitando tante, però quando il 99% delle news sono oramai dedicate al coronavirus, tutto accade, in pochi lo sanno, ma il destino comunque si adempie.
Torneremo ad abbracciarci tutti prima o poi, certamente molto presto.