Blog di Gennaro Gelmini

Noi che nella nostra vita vorremmo potesse andarci sempre bene, poi non va come vorremmo, va proprio al contrario, decretando quelli che sono i fattori che non avevamo calcolato, un esempio sono gli incidenti stradali, che purtroppo avvengono e pure guidando bene, oggigiorno un incidente può accadere perché ci imbattiamo in un incompetente alla guida.

Scrivo questo articolo per quell’etica umana che in molti hanno oramai perso, che io Gennaro Gelmini, pure senza possedere la patente, mi capita di incontrare diverse persone che hanno fatto incidenti automobilistici, mentre altri non mi capita di vederli più poiché sono passati a miglior vita.

Per questo trovo un dovere farci un articolo, che tra chi di volta in volta sopravvive, mi racconta di quando era svenuto e chi gli aveva causato l’incidente, invece di chiamare i soccorsi, si era messo a spostarlo per poter dare una scena dell’incidente che cambiasse le colpe, invano, mentre un’altra volta un tamponamento, un’auto accartocciata, l’autista miracolosamente sopravvive.

La sopravvivenza è però legata a molteplici operazioni chirurgiche e un difficoltoso decorso post operatorio, tempo nel quale occorrerà pure prendere quelle medicine che concorrano a riabilitarsi, nel frattempo avremo un breve, brevissimo tempo nel quale potremo assentarci dal lavoro o comunque dalle faccende domestiche, poi occorrerà la nostra presenza e torneremo, pure con cotanta afflizione, che non ci sentiremo al massimo delle nostre energie, ma ci riusciremo?

Riusciremo a tornare a guidare l’auto, la moto?

Ci auguriamo di si, altre volte ciò non è possibile, però su di una cosa occorre fare chiarezza, la nostra capacità a tornare a guidare non dipende soltanto da fattori fisici o mentali, ma anche dai farmaci che vengono prescritti.

Avevo 7 anni quando io Gennaro Gelmini mi ruppi il braccio destro cadendo da un muro mentre giocavo a nascondino, quindi oltre 6 mesi di ospedale più decorsi post operatori, una parte dei quali con una puntura giornaliera che mi faceva mia madre mentre vedevo il Giro d’Italia del 1983, che nel frattempo avevo già 8 anni (sono nato il 24 novembre 1974) e cosa c’era nel fluido di quella siringa non so dirvelo, comunque passano gli anni e gli stessi pensieri persistono, su come si possa avere un decorso ospedaliero senza ulteriori traumi.

Se nel secolo scorso 1900 si utilizzava tanta chimica, in questo nuovo secolo si tende ad utilizzare prodotti naturali, tornando così indietro di qualche millennio, che a meno che siate un’asceta insensibile al dolore, i medici stessi potranno indirizzare ad assumere morfina o in alternativa cannabidiolo, che è l’olio essenziale di cannabis sativa.

Credetemi, non l’avrei scritto questo articolo se non era importante, che nell’avere a cuore ciò che è meglio per il prossimo, occorre anche saperlo guidare da un lato, andargli incontro dall’altro ed ecco il fulcro del discorso, il perché di questo articolo, vogliamo qui ragionare sulle sostanze dopanti che comportano l’inabilità alla guida, che ad eventuali esami tossicologici, a lungo andare il leggero cannabidolo dà uguali risultanze al Delta-9-tetraidrocannabidolo, che è il principio attivo della cannabis sativa, ciò significherebbe un ritiro immediato della patente e come se non bastasse una grossa multa.

Comprenderete quindi il motivo di questo articolo così diverso dal solito, perché siccome è così facile cadere nei tranelli della vita, aiutandoci a vicenda, se non a noi, possiamo evitare guai a chi viene dopo di noi, dovendo persistere a condividere gioie e dolori con chi ci sta attorno, come fosse una parte di noi e per fortuna essendo tanti che ci stanno intorno, daremo a tanti, tantissimi, per quel che possiamo il nostro supporto e ce la faremo a superare ogni ostacolo si presenti sul cammino, verso la conoscenza e l’amore universale.

Nella foto: sempre più centauri e autisti si muniscono di telecamere per poter eventualmente effettuare verifiche post incidente.