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19 aprile 2015 7 19 /04 /aprile /2015 15:55
Spiando Expo lecitamente

Occorre approfittarne, mio cugino, omonimo Gennaro, ha abitato per decenni nella città di Rho, nei pressi di Milano e quando poi si è trasferito, io ho mantenuto i rapporti con la città, col centro storico e con la frazione Mazzo, situata appena dall’altra parte della ferrovia rispetto alla fiera adibita a diventare la globale Expo 2015, la nota esposizione a carattere mondiale.

Mantenendo i contatti e approfittando tra le andate e i ritorni con la città di Torino, occorrendo fare il cambio treno da e per la città di Varese proprio a Rho, apprendo il progredire dei lavori all’esposizione Expo.

Da quando ci si è accorti che i lavori sono in arretrato, si racconta di come riuscire ad ultimarli, che Expo inizia il primo maggio 2015, i pannelli prefabbricati utili a diminuire i tempi di ultimazione, non sono adatti ad ogni struttura, che per qualche completamento ad arte, per seguire scrupolosamente il progetto, è necessaria sempre una mano di cemento, che messo puro può pesare troppo sulla parte della struttura sottostante e cosa parimenti importante, potrebbe non asciugarsi per tempo, creando delle micro fessure in caso forzoso di asciugatura, certo adesso la tecnologia è cambiata, sostituite le palizzate sostenute da legno con quelle in acciaio per erigere muri in cemento armato, non è detto che asciughi più in fretta, nel secolo scorso occorreva un mese per fa asciugare un muro portante, di quelli cioè spessi, in cemento armato, adesso, oltre ai materiali prefabbricati, per erigere quelle sinuose curve dei padiglioni che ospiteranno Expo, un muro può asciugare in brevissimo tempo, però non si ha la certezza del consolidamento interno, ovvero quanto sia asciutto all’interno.

Ottimo optare sul calcestruzzo, che per la sua elasticità, può essere pure migliore del cemento armato per resistere ai terremoti, non proprio ottimo per realizzare soffitti a volta quando questi sono enormemente ampi, la sabbia contenuta nel calcestruzzo dona questa elasticità è ciò che più in questo momento ci interessa è la capacità del muro di asciugare in fretta.

Chi si ricorda poi della cosiddetta malta bastarda, quella che si solidifica talmente in fretta, da ostacolare ogni ulteriore immediato ritocco al muro, con le dovute accortezze potrebbe iniziare al completo Expo.

Siamo al completamento delle opere, cosa manca?

Manca che non si è potuto pagare di più per lavori già programmati, che i costi si erano già incrementati, eppure si renderebbe necessario lavorare anche la notte per completarli, intanto fino alle ore 22, anche a pagare gli straordinari ai muratori, è denaro che in gran parte finisce in tasse, quindi magari si fanno 4 ore in più per vedere l’opera, ma senza denaro contante, volontari involontari.

Dopo le ore 22 ci vorrebbero riflettori di luce molto forti sempre accesi, con costi elettrici molto elevati, assieme all’incremento della vigilanza con un ulteriore salasso per le ditte che lavorano nell’edificando complesso, occorrendo all’improvviso organizzare 3 turni di lavoro, per poche settimane.

Riusciranno a completare le opere incomplete?

Occorre sperare di si, ma lo dico soltanto affinché si continui con una buona spinta quanto finora intrapreso, perché siamo solamente ad 11 giorni dall’apertura, nella foto sopra il tanto reclamato “albero della vita”, tecnologico allestimento luminoso in legno e acciaio, situato nel padiglione Italia, mentre è in allestimento nottetempo.

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Published by Gennaro Gelmini

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