Eh, troveranno degli ulivi ancora malati, per mostrare che l’emergenza non è terminata, intanto una domanda è comunque rimasta senza risposta, perché abbattere alberi in linea d’aria fino ad una certa distanza, quando la malattia si propaga per chilometri nell’aria?
Recentemente il Comune di Gravina in Puglia ha deliberato la denuclearizzazione del suo territorio e seguendo questo esempio, molti territori potrebbero fare lo stesso, è da quel momento che si perdono le tracce di un’adeguata informazione sulla malattia che attacca l’ulivo, la “Xylella Fastidiosa”, i tantissimi km quadrati, un’estensione enorme, lasciati agli ulivi sotto il Sole, non è meglio?
E così ancora a correre in bicicletta i ciclisti, per strade e sentieri pugliesi e postare i meravigliosi panorami per mostrarli agli amici di Facebook.
Rimanemmo scioccati quando si disse anni addietro che l’Italia, nazione denuclearizzata, avrebbe dovuto costruire delle centrali atomiche, intanto continuiamo a produrre rifiuti radioattivi di origine ospedaliera ed industriale, che da qualche debbono essere collocati, i pugliesi comunque dissentono.
E pensare che con l’olio d’oliva si può produrre pure l’elettricità tramite la sua combustione, senza contare che ad importare olio ci potremmo trovare un giorno a sentirci dire che ne hanno bisogno per loro e non ce lo spediscono più.
In una rete internet alimentata anche dal nucleare, si possa scrivere liberamente di denuclearizzazione, perché altri metodi di approvvigionamento energetico esistono, grazie.