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11 ottobre 2015 7 11 /10 /ottobre /2015 15:09
Ciclone stazionario sul Mare Mediterraneo

Il ciclone continua la sua avanzata nel Mare Mediterraneo, dapprima colpendo la Spagna con le Isole Baleari, l’Italia con la regione Sardegna, poi la Francia, adesso al sud, in Campania e Sicilia tra ieri e oggi 11 ottobre 2015 ed è atteso sul contiguo Mare Adriatico, dove acque troppo calde per il periodo autunnale e vento freddo creano vulnerabilità atmosferica, normalità sempre più difficile da dichiarare di fronte ai considerevoli cambiamenti climatici, mentre una cappa di nuvole tenta comunque di evitare che sull’Adriatico si scateni il peggio, perché tramite la loro presenza i raggi solari che colpiscono l’acqua di mare sono attutiti e pure l’aria rimane più fresca, mancando così la forza diciamo motrice al ciclone, data appunto dal surriscaldamento.

Il ciclone ha compiuto una sferzata all’ingresso nel Mare Mediterraneo, dall’Oceano Atlantico, dove era nato; così, imbattibile per forza, in Spagna, in Italia, come in Francia, non ne ricordano uno uguale (poi naturalmente confuteranno).

Nel suo avanzare, che avviene in questa prima metà del mese di ottobre 2015, il ciclone ha colpito la Costa Azzurra, piuttosto che la costa ligure o toscana, poiché in Liguria e Toscana già si era abbattuta una mareggiata nella metà del mese di settembre 2015, la foto sopra infatti si riferisce alla mattina del 19 settembre 2015 in Liguria,  che inquadra un tronco d’albero dalla forma di un orsacchiotto, quando i volontari, soprattutto studenti in quel momento a scuola e negozianti impegnati al loro lavoro, non erano riusciti ancora a ripulire le spiagge da canne di piante palustri e tronchi e rami d’albero apportati dalle correnti marine.

Napoli e Capri in Campania e Barcellona Pozzo di Gotto in Sicilia le più colpite, con i gravi danni che spesso siamo abituati a vedere (come se fosse normale), auto spostate dalle correnti e schiantatesi contro ogni dove, abitazioni invase dal fango rese inagibili, strade trasformate dapprima in fiumi, successivamente piene di detriti e fango.

Ulteriormente, leggere scosse di terremoto si sono avvertite, una a Genova poco sopra il 3° Richter e sciami sismici che continuano da qualche settimana nell’area dei vulcani Vesuvio a Napoli ed Etna a Catania, di leggera entità, che svolgono un’importante azione nello studio delle affinità tra eventi tettonici ed alluvionali, seppure non approvati dalla scienza moderna, rimanendo da collocarsi in un considerevole ciclo vitale.

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Published by Gennaro Gelmini

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