Parte il Mondiale di calcio 2014 ed arrivati in Brasile a Rio de Janeiro con l’aereo, altrimenti con un’immensa crociera o che già lì ci abitiate, l’importante è giocare.
Il Mondiale è partito l’altroieri giovedì 12 giugno 2014 ed è in calendario fino a domenica 13 luglio 2014, i tifosi sugli spalti fanno chiasso quanto basta, sventolando bandiere.
Sommosse popolari, subite e sedate, hanno però ridato lustro ad antichi problemi, siffatte vicende, a spiegazione di quanto stia originalmente accadendo, che vogliamo sensibilizzare sul tema della casa, perché sia per tutti.
Gli impianti sportivi richiesti dal Mondiale li hanno costruiti dove il piano regolatore della zona non evidenziava nulla di costruzioni antecedenti, luoghi ideali quelli, non lontani dalle stazioni metropolitane, tutto regolare quindi, senza regolamentazione invece le case per numerose famiglie, case però abusive e per questo mancanti sulle mappe!
Conseguenza facile da immaginare il loro abbattimento e quindi non soltanto perdere la propria casa, ma pure la vicinanza della metropolitana, occorrente per andare a lavoro, scuola e per le varie incombenze.
Da qui eccoli a manifestare, più o meno autorizzati, e a contestare; al dover ricostruire le case più lontano si somma l’aumento delle tariffe di biglietti e abbonamenti della metropolitana, oltreché, all’abbattimento di case subentra invece la notizia che uno degli stadi utilizzati, quello di Manaus, alle porte della troppo spesso bistrattata Foresta Amazzonica, non prima della fine dei mondiali verrà riutilizzato come galera per la malavita e tra questi ci potrebbero pure essere i diseredati manifestanti di questi giorni.
Nella foto: dov’è finita la casa di nonno Luigi? E’ sempre lì dov’era, ma stavolta è sotto il grattacielo, in effetti un po’ nascosta.