Eruzione dell'Etna e referendum con testo del secolo scorso

Ed ecco che l'Etna, il vulcano più grande d'Europa, situato sopra la città di Catania in Sicilia, Italia, è tornato ad eruttare lunedì scorso 2 giugno 2025, giorno festivo per la Festa della Repubblica in cui in molti passeggiavano sulle sue pendici, con uno spettacolo inatteso, il crollo della sommità del cratere, che ha scosso tanti, anche anziani, a pensare che una cosa del genere non l'avevano mai vista; il vulcano che diede apprensione per una colata lavica circa 23 anni or sono, adesso è tornato sinistramente a tuonare, facendo al momento però soltanto distaccare qualche cornicione dalle case di Catania e visto il periodo turistico hanno pure rigirato la frittata, facendo vedere il fenomeno come un'occasione per fare foto e filmati da spettacolo, nella foto sopra vediamo dei distacchi di intonaco da un muro.
E dopodomani domenica 8 e lunedì mattina 9 giugno 2025 si va a votare in Italia per i referendum, per il lavoro e la cittadinanza e proprio per caso, ma nulla è un caso, mi salta fuori un mio testo degli anni '90 del 1900, che Gennaro Gelmini fin da allora si dava un gran daffare, con testualmente scritto:
Tutto gratis,
ma noi come campiamo?
Tutto gratis,
lavoro gratis,
ma noi come campiamo?
Ma noi come viviamo?
L'arte dell'arrangiarsi,
l'arte del disoccuparsi,
l'arte del pensionarsi,
la conoscevamo anche noi,
la conoscevate anche voi,
siamo tutti al verde,
siamo tutti sfortunati
e mi parlano di bandi al Comune,
quelle cose che
se conosci un protettore puoi lavorare,
ci incontreremo ai giardini,
tu pensionato,
io disoccupato.
Lo scritto fa riferimento a quando ci facevano andare a suonare e cantare gratis, una sola volta ci regalarono una pizza margherita, mentre adesso andiamo a votare tenendo d'occhio la situazione sismica.