Overblog
Edit post Segui questo blog Administration + Create my blog
3 settembre 2016 6 03 /09 /settembre /2016 09:28
Il fantasma della cascina (fattoria)

Io e i fantasmi. Diciamo che occorre vederli negli occhi per evitare di farseli sfuggire, un segreto che ai tempi nemmeno i fantasmi volevano svelare.

Nel momento in cui scrutate luoghi abbandonati, dovete farci l’occhio, una visione a voler scrutare, lentamente, ogni benché minima movenza, finché, allorquando vi è sembrato di avere un abbaglio per aver visto una qualche persona che lì non doveva esserci, occorre poter imparare a fissarla immediatamente negli occhi, affinché permanga alla vostra visione.

Ovviamente sia vostra decisione il da farsi, a me medesimo Gennaro Gelmini, in cerca di more di gelso da raccogliere da un albero, che pure il gelso ne produce simili a quelle del rovo, capitando nelle vicinanze di una fattoria, cascina allora abbandonata (siamo negli anni ’90 del secolo scorso), capitò un logico effetto strabiliante.

Io scrutavo le more mature tra i rami del gelso ad altezza uomo, fu ciò che mi fece scorgere i suoi occhi, all’inizio vidi ciò che mi sembrava una persona apparsa lì dal nulla, il fantasma mi era venuto vicino evidentemente per capire cosa stessi facendo, io comunque, non riuscendo ad appurare chi fosse, lo salutai con un “Buongiorno” e lui dall’atteggiamento momentaneamente scosso, che sembrava volesse quasi fuggire, si rilassò invece, capendo che con me si poteva stare tranquilli, facendomi un cenno di saluto col volto.

Io dapprima dovevo sincerarmi che non fosse il proprietario della fattoria, in tal caso avrei potuto rischiare grosso.

Così, per sapere che potessi continuare la raccolta, gli comunicai verbalmente “sto solo raccogliendo un po’ di more”, mentre lui continuò ad annuire, finché, continuando a raccogliere e discorrere, lui mi fece vedere che non poteva parlare siccome aveva un grosso taglio sul collo all’altezza del gozzo (gargarozzo), un taglio così profondo che nessun umano sarebbe mai potuto sopravvivere!

Mi si gelò il sangue, come si dice, in quanto non ero allora abituato a parlare con un fantasma, ma volevo continuare l’esperienza misterica, proseguendo a discorrere con lui di quanto sono buone le more, finché però ho fatto l’errore di fissare lo sguardo per troppo tempo sui frutti da raccogliere, avvenendo così che non lo vidi più.

Sparito alla mia vista, non è che non c’era, semplicemente non lo vedevo, così avvenne che lo salutai lo stesso a voce con più “arrivederci” e me ne andai.

La cascina fu poi ristrutturata e divenne casa di civile abitazione, mentre il fantasma poteva essere quello del padre dell’allora mio fruttivendolo, “Il Gambetta” lo chiamavano, poiché era zoppo, che pure lui non c’è più in questa vita.

Suo padre si suicidò quando sua moglie morì, tagliandosi la gola per il troppo dolore, mai fare un’azione del genere!

Il suo fantasma rimase in zona alla fattoria, quindi a breve distanza dall’accadimento, per qualche tempo.

Nella foto: esempio di panorama dalle nostre cascine.

Condividi post
Repost0
Published by Gennaro Gelmini

Presentazione

  • : Blog di Gennaro Gelmini
  • : Nibiru, cambiamenti climatici, UFO, esperienze dirette, oroscopo, Fede, informatica: un sito particolarmente originale! Per poesie e ricette http://anna-rinaldi.over-blog.it
  • Contatti

Testo libero

Cerca Nel Sito