Blog di Gennaro Gelmini

Siccome mi era accaduto un fatto eccezionale una settimana e mezzo prima, che mentre mi accingevo a partire per il Piemonte verso Ivrea dalla Lombardia, alla stazione di Rho Fiera viene instradato al primo binario il treno per Arona sul Lago Maggiore al posto di quello per Novara, così mi ritrovo momentaneamente a Busto Arsizio a fare colazione con caffè e brioche, mentre sento che dall’attigua città di Samarate, ormai chiesa aperta, arriva a farci compagnia San Leone, che ci ha accompagnato per la 2 giorni ad Ivrea, a compiere il percorso sulla Via Francigena in provincia.

San Leone è un Guerriero dell’Impero Romano, che convertitosi al Cristianesimo, gli fu decapitata la testa, poiché ciò accadde nei primi 3 secoli di persecuzione dei Cristiani.

Le spoglie di San Leone sono state ritrovate nelle Catacombe di San Callisto a Roma nel 1779 e traslate a Samarate in provincia di Varese, inizialmente nella chiesa di San Rocco, successivamente nella più recente chiesa dei Santi Martiri, sempre a Samarate, dalla Congregazione Cattolica dei “Confratelli della Buona Morte”, veramente si chiamavano così, evidentemente poiché sentivano la mancanza di San Macario, le cui spoglie scomparvero da Samarate in circostanze misteriose, forse fatte sparire ad opera degli Uboldi, un gruppo di iconoclasti della dottrina del Vescovo Ario di Costantinopoli, che bruciavano tutte le testimonianze Sante dicendo che occorreva solo adorare Dio, contrariamente al Cattolicesimo, che prescrive l’adorazione di spoglie e immagini Sante, affinché ci si possa avvicinare consapevolmente a Dio.

Ed è proprio per questo che fu combattuta la Quarta Crociata contro Costantinopoli, poiché il suo Vescovo Ario diceva che soltanto i più forti devono progredire, contrariamente a quanto Gesù ci ha insegnato, badando ai deboli.

L’Arianesimo è stato fortemente combattuto, a ciò si devono i Battisteri degli Ariani, dove i seguaci di Ario si Battezzavano nuovamente per convertirsi alla Chiesa Cattolica.

San Leone Guerriero ha sempre protetto me medesimo Gennaro Gelmini, apparendo in sogno, uno scheletro con l’armatura, a chi mi voleva del male, parlando in una lingua antica, riconducibile al Greco Antico, anche questa è una prova per dire che San Leone era dell’area di Costantinopoli e venerato in quegli stessi luoghi, traslato a Roma con la Quarta Crociata e successivamente a Samarate in provincia di Varese.

Per quanto se ne sa, aggiungo io con certezza, San Leone era un valoroso guerriero della Roma Imperiale, che convertitosi al Cristianesimo, gli furono offerte 2 possibilità, di unirsi a delle cortigiane dedite agli Dei, in modo tale da potersi sbarazzare del suo Credo, ma Leone era irremovibile, nessuna donna lo plasmò, poi l’intervento di un Imperatore o comunque nobile altolocato, che tento di dissuaderlo inutilmente dalla sua strada intrapresa, infine l’irremovibile scelta per Gesù e la successiva decapitazione.

Ero andato ieri 24 aprile 2018 a Samarate, oggi 25 aprile 2018, per la Festa della Liberazione, pubblico quest’articolo con nelle foto free fatte con la mia macchina fotografica: San Leone, la Cappella di San Leone, io Gennaro Gelmini da San Leone, l’Altare della Chiesa dei Santi Martiri dove San Leone è deposto e la stessa chiesa nella parte del basamento e in quella superiore.