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6 febbraio 2011 7 06 /02 /febbraio /2011 11:25

Prima di compiere i 7 anni, passeggiando anche per 20 chilometri nelle immense campagne di pianura, tra campi, risaie, orti, fattorie, boschetti e vecchie case talvolta abbandonate, proprio una di quest’ultime, un giorno, attirò l’attenzione mia, di mio padre e di mio fratello: era vecchia e sconcia ma ancora si ergeva in piedi, tetto compreso, lontana, nei prati, con i muri esterni colorati e tra ben 6 canali creati per l’irrigazione delle attigue risaie. Nostro desiderio era quello di poter vedere codesta costruzione da più vicino, ma siccome i suddetti canali, assieme alle risaie, la circondavano letteralmente, ciò rimaneva impossibile.

Passato del tempo però, un dì trovammo una lapide di marmo o simil materiale, avente incisa un’iscrizione funebre, stesa, in parte fuor d’acqua, nel più esterno dei già menzionati canali, permettendoci di superarlo in soli due ampi salti, ma anche arrivati in quel punto il più era ancora da superare; pensammo allora che, se fossimo giunti in quel luogo la notte, i 6 fossati sarebbero forse stati asciutti, poiché passanti attraverso chiuse visibilmente ben funzionanti, probabilmente non sempre lasciate aperte dagli agricoltori.

Così, una delle seguenti notti, ritornammo nella medesima località poco prima della mezzanotte e vedemmo accolto ciò che speravamo: i canali erano stati collettivamente prosciugati.

Ci addentrammo allora tutti e tre nel prato, in direzione della casa misteriosa, scavalcando con facilità i primi fossi, poi dovemmo fermarci di colpo, mettendoci ad osservare, al chiaro di luna, un ponte ad arcata unica, di molto sopraelevato rispetto alla pianura circostante, che prima di allora non avevamo mai visto, come poteva essere comparso? Su di esso vi camminava ciò che sembrava una persona e mentre questo accadeva tre “cose” nere apparvero, strane ai nostri occhi, cos’erano? Come il ponte, anche codeste non le avevamo mai notate prima di allora, ricordando inoltre al lettore che rimaneva impossibile non osservare tutto di quel vasto terreno piatto senza un albero e qualsivoglia altro a coprirne la visuale; decidemmo quindi di fare dietro front e rincasare.

Il giorno dopo, tornati ancora una vota da casa al più esterno dei 6 canali, non riuscimmo più a vedere la casa dai muri colorati, eppure non vi era alcuna foschia ed era pieno giorno, dov’era l’edificio?

In quel luogo, in quel momento, vi erano ancora tutti i canali e la campagna era rimasta immutata come dei dì precedenti, ma senza la già menzionata casa, che veramente non si scorgeva più, e tutto ciò che nella passata notte avevamo visto.

Tuttalpiù vi era soltanto una numerosa famiglia, con un cane Pastore Tedesco, che si concedeva una colazione al sacco sotto il sole.

Testo edito nel mese di ottobre dell’anno 2000 all’interno del “Libretto istruttivo e profetico” di Gennaro Gelmini, in distribuzione gratuita in diverse migliaia di esemplari cartacei tra gli anni 2000 e 2002.

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Published by Gennaro Gelmini

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