Esiste la possibilità di tornare indietro da un tragico destino?
Esiste soltanto una possibilità, che al momento del decesso, non si possa trovare nessuno con le stesse qualità di carità futura verso il prossimo, che non si possa farne a meno.
Mi spiego meglio, ci sarà sempre qualcun altro al posto nostro, pronto a prendere le redini per le lotte che intendiamo fare, per i valori di ciò in cui crediamo, c’è un disegno del destino che vuole ciò, un disegno di vitale importanza con sviluppo della popolazione Umana, che non può essere archiviato, occorre portarlo avanti a date prestabilite.
E ora veniamo alla storia che io Gennaro Gelmini vi voglio raccontare, prendetela come volete, comunque parla di un ponte a Genova in frazione Cornigliano, tra la rotonda Giuseppe Castruccio nei pressi dell’aeroporto e lo stabilimento Ilva, prima dello svincolo autostradale, un posto che il personaggio che in questa storia chiameremo Pietro, appassionato tra l’altro anche di fotografia, aveva scelto, siccome il crollato ponte Morandi era inavvicinabile in quella sua zona rossa ed ebbene si, la storia si svolge a Genova, scegliendo quindi di ambientarla in questo stesso anno 2018.
Pietro era salito sul ponte, perfettamente libero da impedimenti, ma solamente dopo aver guardato che nessuno si fosse accorto di lui, che tanto tutti erano occupati a guidare ognuno il proprio mezzo, auto, camion, nessuno poteva guardare lateralmente, accingendosi a salire, prima evitando fango e pozzanghere, poi sempre più in alto, accorgendosi che quello che stava salendo doveva essere un pontile del vecchio porto, prima che l’ampliamento delle attività costringessero a suo inutilizzo a favore di altre opere, comunque giornata buona, all’apparenza buona, le foto sarebbero venute ottime, mentre invece qualcosa andò storto e così accadde che Pietro, non tornando a casa, si iniziarono le ricerche per poterlo trovare.
Pietro si sapeva bene che quel giorno era in città a Genova, quel che non si sapeva era dov’era andato a finire, qualcuno aveva pure ipotizzato si fosse imbarcato su di un aereo, ma non era così, non poteva essere, imbarcato su di una nave no, su di un treno fuori dalla sua rotta di viaggio era pure improbabile, fatto sta che pietro non si trovava più!
Non era neppure dagli amici, finché la telefonata di un camionista permise di fare luce sull’accaduto, avendo visto chi nella descrizione degli investigatori sembrava proprio corrispondere a Pietro, tra la rotonda dell’aeroporto e lo svincolo autostradale, all’altezza dello stabilimento Ilva, a Genova per l’appunto e gli investigatori, andando a controllare, trovarono ciò che di più sconvolgente non si poteva pensare, non dando perciò troppe indicazioni all’opinione pubblica, se la vittima, Pietro, caduta dal ponte, certamente per cause accidentali, l’avesse fatto lateralmente, o in un buco apertosi, oppure sul limitare del pontile.
Fatto sta che, nell’Aldilà, Pietro si presentò al Giudizio di Dio, chiedendo di poter tornare alla sua vita, che per ciò che avrebbe dovuto fare, nessuno poteva sostituirlo.
Fu controllato, effettivamente aveva una situazione che sarebbe stato difficile per qualcun altro prendere il suo posto, seppure a Dio ogni cosa è possibile, eppure?
“Pietro, ma non si era già visti?” Ovvero, letteralmente, ma non c’eravamo già visti?
Domandò Dio, pure sapendo e Pietro annuì, notando il fatto che la sua vita già un’altra volta rischiò di essere stroncata.
“Ma appunto, come l’altra volta accadde, si può fare una seconda, non vi pare?” Rispose Pietro, cercando di non perdersi nella paura e di nuovo Dio “Pietro, te ne approfitti perché conosci il tuo ruolo!” e nuovamente Pietro “ma appunto, proprio perché conosco il mio ruolo, è proprio il motivo per il quale ho continuato a vivere l’altra volta, si potrebbe fare una seconda!”
Senza neanche un punto di domanda l’affermazione di Pietro, poiché sapeva che un ruolo insostituibile lo attendeva un giorno sulla Terra.
“Ebbene torna, ma te lo concedo soltanto perché tu vivi per gli altri e non per te stesso.”
Difficoltosissimo fu per Pietro ritornare indietro nel tempo, perché ogni volta ripeteva il tragico errore, allora fu fatto in modo che Pietro avesse paura di quel ponte, troppa paura per poterci salire sopra.
Vagando per boschi, come a Pietro tanto piaceva, fu fatto in modo che cadesse con una gamba a penzoloni su di un ponte, ma con l’altra gamba riuscendosi a trattenere, così, salvo, non volendo ripetere l’esperienza del ponte, si salvò, evitando successivamente il ponte che l’avrebbe catapultato nell’Aldilà.
Le foto esistono per davvero, qui sopra l’articolo, che il ponte esiste per davvero, la storia ovviamente è leggenda, scritta come al solito in modalità free da Gennaro Gelmini.
Il ponte in questione non presenta purtroppo nessun divieto di accesso pedonale, pure considerando la sua pericolosità, andrebbe al più presto chiuso pure al passaggio pedonale, anzi, va chiuso al più presto al passaggio pedonale, senza condizionale, Saluti.
Oggi 14 novembre 2018 ricorrono 3 mesi dal crollo del ponte Morandi a Genova del 14 agosto 2018, mi spiace troppo, Condoglianze.