3 giorni di silenzio del telefono cellulare: in questo tempo, con la velocità di un bradipo, ho cercato di andare a ripararlo, domenica mattina si era bagnato durante l’ennesima alluvione, domenica sera un segnale sonoro e sul display un simbolo di attenzione, aveva decretato la fine del telefonino, addirittura, siccome era in ricarica elettrica, si era scoperchiata la parte conclusiva del filo del carica batterie, a segnare un colpo improvviso, come di cortocircuito, le parti colpite erano però integre, nessuna alterazione, nemmeno qualcheduna interna al telefonino.
Arrivato il lunedì, 14 settembre 2015, mi sono ritrovato con tanto daffare e come sappiamo, che spesso al mattino a negozi chiusi, volevo prima tentare di capire l’eventualità che fosse la pila del telefonino ad essere andata in tilt, mi sono quindi recato al lunedì pomeriggio in un grande centro commerciale come tanti, ma quanto era lungo, un chilometro? Non proprio, non un record, che forse il record, almeno in Italia, è detenuto da un centro commerciale di Siena, chissà, forse, perché è talmente grande che i Senesi, ovvero gli abitanti di Siena, ne utilizzano le scale mobili per collegarsi dalla stazione bassa dei treni e bus, alla città antica, permettendomi così di fare pure un video durante una sosta dei miei interminabili viaggi.
Comunque ero lì a camminare e la pila non l’avevano, piuttosto telefonini nuovi da comprare e io che sono un tipo programmato, cercavo la pila senza distogliermela dal pensiero, gli ultimi ritrovati tecnologici, ammalianti di 1000 colorazioni, non mi interessano, le nuove applicazioni le scarichi quando vuoi, ho idee fisse, la pila.
Così arrivati a martedì, mi hanno programmato una giornata di preghiera e pregando siamo arrivati fino al pomeriggio, prepararsi, uscire, i negozi già chiudevano che era già l’orario di cena, non importa, una fotocopia di un mio documento consegnata ad un amico presentatomi e suvvia, almeno ho comprato l’uva, le pesche, i limoni, poi, tornato a casa, cena.
Nel dopocena scopro che hanno detto che è stato arrestato un mese addietro un 15enne che pianificava un attentato a Papa Francesco durante la visita pastorale negli Stati Uniti d’America dal 22 al 27 settembre 2015, la notizia è stata diffusa dai servizi d’intelligence USA soltanto adesso, valendo eccome la preghiera fatta in giornata.
Pensavo di fare come nel secolo scorso, impianti elettronici non più funzionanti per colpa dell’acqua, distaccati dal circuito elettrico, lasciati a riposo, tal volta tornavano a funzionare, difficile dirlo con le nuove tecnologie, perché talmente tanto avanzate, che gli impianti sono alquanto delicati, non è però sempre vero, tolta la pila dal telefonino, arrivati a mercoledì sera, dopo 3 giorni esatti senza funzionare, riattaccando la pila nell’ennesimo tentativo, il telefonino è tornato a funzionare tal quale come prima.
Pensiamo un po’, nel frattempo c’era chi mi aveva cercato e non trovato, riuscendomi però a contattare su telefono fisso, quello del quale mia madre fa da segretaria senza mai essere pagata, tutto bene come alla NASA, che chissà quanti pensieri, sappiamo, hanno e dicono sommariamente che va tutto bene.
Così siamo tornati ad andare avanti, spendendo zero Euro, è valsa perdere tempo per risparmiare denaro, con lo zio che discuteva su cose infinitamente inutili, oppure utili, a seconda dei casi, pure risparmiando denaro, tempo certamente no.
Tra i vari ricordi, una villa presa in affitto da un altro mio zio nel secolo scorso a Mondragone, paese della provincia di Caserta, Campania, Italia, andandoci a scroccare una vacanza e nel momento nel quale per compito scolastico dovetti disegnare un tempio greco, cullato dalla tranquillità, mi addormentai a disegno ultimato nei tratti con la matita, mancando soltanto di colorarlo.
Al mio risveglio ritrovai che il disegno non era più lo stesso, il tempio greco era diventato una discoteca, colonne alla pop art, la new age di un condono edilizio, autori i miei cugini che avevano modificato il disegno seguendo i loro pensieri, il tempio greco con colonne, antico di millenni, era diventato la discoteca “Le Colonne”, con annessi bungalow a capanna.
L’atmosfera l’aveva pure risvegliata uno dei miei cugini col suo stereo, funzionante con le famosissime per noi cassette musicali a nastro, senza degnarsi di affaticarsi pigiando sul tasto play e sul tasto off per accenderlo e spegnerlo, occorrendo più semplicemente dargli un colpo secco sui letti per accenderlo e spegnerlo, poiché l’impianto era difettato nel collegamento, intanto svegliava meglio di una sveglia digitale.
E che gli porto alla professoressa?
Alla domanda su quanto spenda Gennaro Gelmini per i suoi viaggi, la risposta è semplice, me medesimo risparmio sempre, non spendo nulla, certo che poi posso avere il denaro per uscire di casa, pure domenica scorsa, cosa ero andato a fare fuori casa? Mi sono recato in lavanderia a colorare 3 pantaloni blu che si erano scoloriti, il risultato è stato un risparmio di 61 Euro, ovvero, facendo un po’ i conti, risultando 25 Euro per ogni pantalone risparmiato dal comprarlo (ci sono anche quelli da 10 Euro al paio, io li ho provati, ma siccome cammino molto, ho notato che rilasciavano il colore e si rompevano in fretta) e sottraendo il prezzo per il colorante, per il sale da aggiungere e per la lavanderia, con 2 lavaggi, uno per mettere il colore e un altro per fare si che il colore non lo rilascino, si arriva appunto a 61 € risparmiati, ritrovando pure la parte di copertura del filo per la ricarica che si era staccato, riattaccandola perfettamente ad incastro, così mi rimane il denaro per poter uscire di casa.
Nella foto: messaggio nella metropolitana di Milano.