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14 febbraio 2013 4 14 /02 /febbraio /2013 18:11

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Ero appena arrivato in città, la lontananza si faceva sentire, ma se per altri ciò sarebbe stato dovuto alla lontananza da casa, per me ciò era dettato dalla lontananza dal mio amore, ma mentre le lascrime erano esaurite, dalla nebbia del grazioso parco dei laghetti era scaturita una leggera pioggerellina che inondava di una vivace umidità la mia stanza con la finestra aperta, ma era un’umidità volatile, composta da gocce d’acqua talmente piccole, che deviavano nella loro traiettoria seguendo l’andamento del vento, sembrava che dal cielo piangesso per me, così, anche se era notte e dovevo iniziare la mia missione il mattino seguente, uscii dirigendomi verso il parco, ma senza aprire l’ombrello che tenni in borsa, essendo la pioggia di un velo talmente sottile che neanche le canaline da sopra i tetti dei palazzi avevano da sgrondare; mi diressi allora verso un camioncino adibito a Karaoke, da dove sotto i riflettori posti sul suo fianco improvvisati cantanti si esibivano nel frattempo che i DJ da dentro il camion aperto a veranda gestivano i mixaggi, riconoscendo da subito la canzone “Respira” del gruppo musicale “Argento”, che tutti volevano cantare; quella sera dei primi giorni di maggio il parco era aperto, ma io ci girai attorno, arrivando fino ad una via che non conoscevo, dove un chiosco vendeva tante buone cosucce da mangiare.

Ho qui di seguito scritto due pensieri che andavano sistemati in uno solo, ma non riesco ad abbreviarli, leggeteli ripetuti, perché l’amore che mi chiama, fonte di vita, non posso né abbreviarlo, né cancellarlo:

Avrei potuto iniziare già a girovagare per la città, ma una buona dormita richiamava, in quella settimana all’albergo, che io ho sempre ciamato “casa” per sentirmi facente parte del luogo in cui stavo, confusero l’asciugamano di Patrizia e lo collocarono a lavare, era l’asciugamano di cui vi avevo accennato, ma non ve ne avevo scritto, l’asciugamano dell’amore, l’asciugamano che cambiai a Patrizia un venerdì per metterlo a lavare e che invece portai in Russia col profumo tutto naturale della mia amata, ma tanto sarebbe comunque sfumato, invece così accadendo è sempre rimasto assieme a me, fin quando, in una successiva settimana trascorsa a Mosca, dopo una telefonata a Patrizia e il mio ritorno in patria, ci siamo nuovamente incontrati per poterci sempre amare.

Dovete sapere che giacché io mi accingevo a fare 3 anni di lavoro a Milano, non più collega di lavoro della mia Patrizia, per avere il suo profumo sempre vicino a me, profumo non chimico, ma naturale della sua pelle, nell’ultima settimana di lavoro assieme, al lunedì guardai e tenni bene a mente il modello di asciugamano bianco che Patrizia utilizzava e al venerdì seguente lo sostituii con uno che almeno al primo guardare sembrava identico al suo, intanto il suo profumo era mio pur sapendoche non sarebbe durato a lungo nel tempo, ma il destino mi venne incontro, durante le pulizie scambiarono l’asciugamano di Patrizia con quelli dell’albergo, cosicché una parte di Patrizia era come se rimanesse in città, sempre assieme a me, era allora l’anno 2002, alle idi del mese di maggio per l’appunto, in quel momento mi trovavo a San Pietroburgo in Russia e quando andai a lavorare a Milano Patrizia era mia e continua ad esserlo.

E’ già tutto predisposto, sai cos’è il bene? Allora continua a leggere.

Il bene nasce da azioni mirate, sempre le stesse, ma è proprio perché sono sempre uguali, non se ne può parlare, ma viverle, c’è quel bene che all’istante si manifesta, come l’amicizia o l’amore fraterno e quello per il quale occorrono 9 mesi, come per la nascita di un bambino, ogni azione volta al bene non nasce solamente da testi scritti come questo, che possono comunque aiutare ad intraprendere una via valida per un vivere genuino; il male sembra farla da padrona per colpa di una economia distorta al volere dei bisogni dell’economia stessa e non della popolazione tutta, la parte viva di questo nostro Mondo, prediligendo fogli con numeri sopra scritti e pezzi rotondi di metallo.

In un Mondo in cui tutti pensano ad altro, ciò ha per questo i suoi lati di positività, si è liberi di agire siccome gli umani di questi atteggiamenti per come è noto non possono averne, ovvero, mi spiego meglio, nel Mondo in cui viviamo, siccome è concezione non fare niente per niente, chi elargisce del bene chiedendo unicamente in cambio il volersi bene come fratelli, benevole azioni che si possono ripetere nella medesima maniera all’infinito, non trova un definito inquadramento, ma oggi eccomi qua.

L’articolo precedente di questa storia d’amore lo trovate cliccando qui: http://gennaro-gelmini.over-blog.it/article-lettera-su-divagazioni-d-amore-113746255.html .

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Published by Gennaro Gelmini

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