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12 dicembre 2018 3 12 /12 /dicembre /2018 21:34
Trovare la forza della vita contro ogni forma di depressione

Trovate un magico convertitore che inverta le energie negative in positive e avrete la gioia, che fino ad adesso hanno detto che la depressione va combattuta affrontandola di petto, appunto dicono così, finché vi rendere conto che con le vostre sole forze non riuscirete a fare granché, finché dovrete ricorrere all’aiuto di uno specialista, io invece, che sono stato condannato al celibato fino a questi miei 44 anni, ho saputo guardare oltre ed essere felice.

Guardate la vita, siete vivi e ciò che avete attorno non vale per quanto lo pagate.

Mi spiego meglio, che quel pane, pasta e riso, insalata e che sia, non sono uno scontrino fiscale, analizzateli diversamente, sono il compendio alla gioia della vita.

Nuovamente mi spiego meglio, avete bisogno di mangiare, partiamo dall’inizio, da quei campi dorati da spighe di grano e che gioia, pane e pasta per tutti.

Bene per i cuochi provetti, meno bene per i cuochi poveretti, ovvero quelli che non riescono a trovare il denaro per sfamarsi, io essendo bravo in cucina, alla fine sono riuscito a trovare pure di che mangiare, altrimenti potreste già sentirvi depressi se il cibo non riusciste più ad averlo tramite l’opera del vostro lavoro, questo è già il primo scoglio da superare e lo supererete.

Occorre dare una diversa connotazione al valore del cibo, il cibo serve per vivere e perciò non può essere legato alla sfera economica, che ricchi o poveri, poverissimi, siccome non potete farne a meno, non è detto che il cibo che mangiate sia per forza vostro, è un dono, un dono vostro a voi stessi o di qualcun altro a voi, alla fine non fa differenza, poiché appunto occorre mangiare!

Sappiate innanzitutto che avrete modo di rifarvi, che se non c’è lavoro e la società va a rotoli, mai è accaduto che le cose vadano alla stessa maniera per sempre, che ciò che sentite dire che così andrà per sempre è un falso assoluto, tornando a guadagnarvi ciò che mangerete, per intanto però occorre mangiate lo stesso, nell’attesa.

Da depressione può pure essere causata da cattive persone imbestialite, cioè chi sembra rognoso contro di noi e la società attorno, impedendoci di vivere in pace, or bene, sappiate che vi vanno sempre contro perché sono abituati così, che la vita è più dolori che gioie è un falso!

Vivere è gioia, purtroppo hanno dimenticato per cosa si vive, che soltanto già a contare le gioie, sono molto più che i dolori, le gioie l’amore sia spirituale che per mettere su famiglia, i figli, un lavoro, una casa, molto molto semplice, purtroppo una società basata sul lavoro, il lavoro si dà, oppure si trova un sistema vitale alternativo, altrimenti, pure a non volersene accorgere, c’è il vuoto di un’intera generazioni, poiché nessuno si mette ad avere figli che poi non può mantenere, che ritenere le persone ancora in grado di figliare dei bamboccioni ha prodotto l’effetto di un vuoto generazionale, che quelle case sfitte di interi paesi e quartieri di città vuoti, non sapete cosa comporti, che chi ha accumulato non riesce più a comprendere chi non ha più nulla, semplicemente perché ritiene impossibile si possa vivere con nulla, eppure un vuoto generazionale porta al disfacimento della società stessa che l’ha generato.

Infine gli eventi naturali e gli attentati sono un’altra costante nella depressione, che le tragedie deprimono, al contrario non potete farvene una colpa per una colpa che non avete, quel che è accaduto è accaduto, occorre soltanto mobilitarsi in modo tale che non accada di nuovo, frase facile, perché ha un’applicazione altresì facile, c’è posto per tutti, invece sovente siamo spunti a guardarci l’un l’altro al pari di concorrenti spietati, estranei alle regole perché l’altro ci toglie quel poco che abbiamo, ma che abbiamo?

Dimenticate che non abbiamo nulla, l’altro può toglierci quel nulla che abbiamo?

Allora siamo felici, perché a quel nulla che abbiamo occorrerà sommare per forza qualcosa che avremo, che i tempi cambiano e la felicità arriverà, per tanto siate felici già da adesso, parola di Gennaro Gelmini.

Nella foto: particolare della città di Rapallo in provincia di Genova, ieri 11 dicembre 2018, con la barca arenata sulla scogliera del castello dalla mareggiata avutasi il 29 ottobre 2018; un nuovo inizio per la città del Golfo del Tigullio Rapallo inizia oggi 12 dicembre 2018, con la conclusione del rendiconto dei danni subiti e rimozione delle barche e ripristino all’origine dei luoghi danneggiati, un motivo per ricominciare, appunto un nuovo inizio.

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